È ritenuto colpevole d’aver creato un proprio cartello e spacciato nove tonnellate di cocaina. Si parla di un valore di 609 milioni di franchi.
BASILEA - «Le prove sono schiaccianti». Con queste parole, la presidente del tribunale penale di Basilea Sarah Cruz Wenger ha letto la sentenza a carico dell’imputato, un 47enne ritenuto colpevole soprattutto di reati contro la legge sugli stupefacenti e riciclaggio di denaro.
La pena detentiva decisa dalla Corte è stata di 10 anni e 9 mesi. Inoltre, è stata sancita l’espulsione dalla Svizzera per 12 anni, oltre al pagamento di una multa.
Si tratta di uno dei più grandi casi di droga della storia penale svizzera. L’uomo era accusato d’essere stato coinvolto, fra il 2014 e il 2021, nel contrabbando di 9 tonnellate di cocaina per un valore di 609 milioni di franchi. In questi 7 anni, l’imputato, con doppia cittadinanza colombiana e spagnola, secondo l'accusa ha messo in piedi un vero e proprio cartello del narcotraffico. A questo scopo, gestiva due società di commercio di frutta in Colombia, che però servivano solo come copertura.
Nei suoi appartamenti sono stati trovati oltre 270 grammi di cocaina. In più, parecchi riferimenti al traffico di droga sono stati intercettati nelle chat del telefono. Ingenti, secondo la procura, sono stati i trasferimenti di denaro in Colombia.
Durante il processo, l’imputato ha però respinto tutte le accuse, dicendo di essere solo un commerciante di frutta (e un consumatore di cocaina).