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BERNACerca di abusare di una 12enne, nega ogni addebito

22.12.19 - 08:10
L'uomo, già condannato per un reato simile, afferma di essersi solo scontrato con la bici della ragazzina, ma di non avere avuto nessuna intenzione di farle del male
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Cerca di abusare di una 12enne, nega ogni addebito
L'uomo, già condannato per un reato simile, afferma di essersi solo scontrato con la bici della ragazzina, ma di non avere avuto nessuna intenzione di farle del male

BERNA - Ha strappato una bambina di 12 anni dalla sua bici e l'ha trascinata in un campo di mais. Il fatto - che ha scioccato l'intero Paese - è avvenuto a Wattenwil (BE), nell'agosto 2017. All'epoca un automobilista, che aveva udito le urla della ragazzina, era riuscito a impedire che accadessero cose peggiori. Il caso è stato portato in tribunale dove, da venerdì, si stanno decidendo le sorti dell'ormai 59enne.

Secondo l'accusa, riferisce 20 Minten, l'uomo ha seguito la piccola in sella alla sua bicicletta. All'incrocio tra Forstsägestrasse e Erlenstrasse, raggiunta la studentessa, si è scontrato con la sua bici. Poi, con la forza, ha trascinato la ragazzina nel campo dove, secondo l'accusa, «l'ha presa a calci e l'ha quasi soffocata tenendole la giacca premuta sul viso». Tutto con l'intento di compiere atti sessuali contro la volontà della 12enne.

Secondo l'accusa, infatti, la vittima ha cercato di difendersi con tutte le forze. Anche lei ha sferrato dei calci e ha urlato con tutta la voce che aveva in corpo. Proprio queste grida, forse, sono state la sua salvezza.

L'uomo avrebbe notato la ragazzina in precedenza. L'aveva guardata più volte percorrere la strada tra casa e scuola. Il 59enne, tra l'altro, è stato condannato per la prima volta nel dicembre 2018 per un tentativo di aggressione sessuale e tentati atti sessuali con bambini. Per lui era stata decisa una pena detentiva di 30 mesi contro i quali era stato presentato ricorso. Come nel processo precedente, anche in questo caso l'imputato ha negato di aver voluto aggredire sessualmente la ragazzina. L'uomo si difende riferendo di un mero «scontro accidentale tra le due bici». «Non volevo trascinarla nel campo di mais. Ci siamo finiti a causa dell'impatto», sostiene.

Quando l'automobilista si era precipitato in aiuto della ragazza, l'uomo era fuggito perché, a suo dire, non riusciva «a gestire la situazione». Solo poche ore dopo veniva arrestato davanti a casa sua, con indosso esclusivamente le mutande. Durante una ricerca in casa, è stato trovato materiale pornografico.

Alto rischio di recidiva - Di diverso parere è il rapporto dello psichiatra forense dell'UPD Berna secondo cui l'imputato «ha represso la sua sessualità per anni». Non vengono escluse preferenze, oltre che masochistiche, anche sadiche. L'esperto è certo: «Il movente sessuale è il più ovvio». Il rischio di recidiva, infine, viene identificato come elevato, motivo per cui il trattamento ambulatoriale non è ritenuto sufficiente.

Mentre il suo avvocato difensore ha richiesto un'assoluzione, l'ufficio del procuratore ha fatto riferimento alla vecchia sentenza. Un verdetto è atteso il 24 dicembre.

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