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ARGOVIAScemata imputabilità per l'uomo che accoltellò una 66enne ad Aarau

04.12.19 - 14:49
Una perizia ha stabilito che il giovane era incapace di intendere al momento del delitto. Per lui la procura ha chiesto l'internamento in un istituto psichiatrico
Keystone (archivio)
La polizia sul luogo del delitto avvenuto il 17 gennaio.
La polizia sul luogo del delitto avvenuto il 17 gennaio.
Scemata imputabilità per l'uomo che accoltellò una 66enne ad Aarau
Una perizia ha stabilito che il giovane era incapace di intendere al momento del delitto. Per lui la procura ha chiesto l'internamento in un istituto psichiatrico

AARAU - Una perizia psichiatrica ha stabilito l'incapacità e la scemata imputabilità per il giovane che in gennaio ha accoltellato a morte una pensionata sull'uscio di casa ad Aarau. La procura ha quindi rinunciato all'accusa di assassinio e ha chiesto che sia collocato in un istituto psichiatrico.

Sulla base della perizia, il ministero pubblico di Lenzburg-Aarau ritiene che senza adeguate cure stazionarie vi sia un alto rischio che l'imputato possa commettere nuovamente reati violenti. L'uomo, un croato di 28 anni domiciliato nella regione, è attualmente in detenzione preventiva. Il suo ricovero potrà essere attuato dopo che il tribunale distrettuale di Aarau avrà evaso la richiesta.

Il fatto di sangue risale al 17 gennaio. Poco dopo le 18.00, alcuni vicini della vittima hanno udito la donna che invocava aiuto. L'hanno trovata per terra in un lago di sangue e hanno prestato i primi soccorsi. La donna, una svizzera di 66 anni, è morta poco dopo in ospedale per la gravità delle numerose ferite.

Le indagini hanno poi appurato che il 28enne croato ha inflitto almeno 30 coltellate alla vittima. Secondo la procura, il giovane poteva rimanere solo per un mese nella stanza dove abitava e ha ucciso la donna perché intendeva trasferirsi nel suo appartamento dopo la morte. Tra l'omicida e la vittima non c'era alcun rapporto personale, precisa l'atto d'accusa.

La perizia commissionata dal ministero pubblico ha diagnosticato all'imputato una schizofrenia paranoica e un uso patologico di alcol e cocaina. Prima e dopo il crimine, il giovane aveva consumato cocaina, marijuana e bevande alcoliche. Al momento del crimine il croato era quindi incapace di intendere e volere.

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