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ZURIGOBimba soffocata sotto le coperte, un anno in più per il padre

22.11.16 - 17:34
L'uomo di 40 anni si è visto ritoccare la pena da 9 a 10 anni di carcere. La sentenza per la moglie non è ancora stata emessa
Bimba soffocata sotto le coperte, un anno in più per il padre
L'uomo di 40 anni si è visto ritoccare la pena da 9 a 10 anni di carcere. La sentenza per la moglie non è ancora stata emessa

ZURIGO - Pena leggermente inasprita, da 9 a 10 anni di prigione, per il padre che sottoponeva a severi castighi le due figlie e che nel febbraio del 2013 provocò la morte della secondogenita: la bimba, di sole 10 settimane, morì soffocata sotto una pila di coperte e cuscini.

Al processo d'appello davanti al Tribunale cantonale di Zurigo era imputata anche la moglie, ma nel suo caso non è ancora stata emessa una sentenza. La Corte ha ordinato una nuova perizia psichiatrica che dovrà chiarire il grado di imputabilità della donna.

Nel settembre 2015, il Tribunale distrettuale di Zurigo aveva condannato il padre - oggi 40enne - a nove anni di prigione per le accuse di omicidio con dolo eventuale, ripetute lesioni con dolo eventuale, vie di fatto e violazione dei doveri di assistenza. Accuse ora confermate dalla seconda istanza.

Alla madre 42enne era stata inflitta una condanna a 14 mesi sospesi con la condizionale per violazione dei doveri di assistenza, ripetute lesioni con dolo eventuale e vie di fatto.

Contro la sentenza della prima istanza hanno ricorso sia i genitori, i cui rappresentanti hanno chiesto oggi il proscioglimento dalle accuse più gravi, come pure la pubblica accusa, che ha richiesto pene più severe.

L'immagine uscita dai due processi è quella di una coppia di "fanatici" religiosi - il padre si considera un "profeta" - che ha dato alle figlie nomi presi dal Vecchio Testamento e per la quale i castighi e i maltrattamenti erano all'ordine del giorno.

Un giorno di febbraio del 2013 la più piccola delle figlie piangeva e l'uomo, per cercare di calmarla, le fece una doccia fredda, la scosse e la schiacciò sotto i cuscini e le coperte. La bimba morì per un arresto cardiaco causato dalla mancanza di ossigeno e dall'eccessivo calore.

Anche la sorella di un anno più grande subì gli stessi "metodi educativi" fatti di docce fredde e percosse con il mestolo da cucina o con il battipanni.

Nell'udienza odierna il ministero pubblico ha chiesto di inasprire la pena per il padre a 14 anni di prigione e quella per la donna a 24 mesi. La difesa ha sostenuto la tesi della ridotta imputabilità dell'uomo, che soffrirebbe di un disturbo narcisistico e non si rende conto delle conseguenze delle sue azioni.

L'uomo si trova da ormai 800 giorni in carcere, in regime di espiazione anticipata della pena. Il difensore chiedeva di assolverlo dall'accusa di omicidio e di rimetterlo in libertà. La legale della donna ha da parte sua chiesto il proscioglimento della sua assistita dall'accusa di violazione dei doveri di assistenza.

 

 

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