L'epidemiologo svizzero è stato incaricato dalla Francia di valutare la gestione della pandemia.
Il ginevrino ha reso pubblica la sua analisi per i mesi e gli anni a venire.
GINEVRA - Il famoso specialista ginevrino in malattie infettive, Didier Pittet, è stato ascoltato mercoledì dal Senato francese, poche settimane dopo la pubblicazione di un rapporto sulla gestione della pandemia in Francia.
Le sue analisi sembrano aver influenzato, o comunque convinto, i membri del Consiglio federale, poiché le sue parole trovano eco in quelle di Alain Berset durante le sue conferenze stampa.
Variante vs vaccino: chi vincerà? - Secondo Didier Pittet, una o più nuove ondate dovrebbero verificarsi a causa della diffusione della variante Delta. La loro entità dipenderà anche dalla copertura vaccinale della popolazione. Anche se questa variante dovesse essere tenuta sotto controllo, nulla garantisce che non ne appariranno altre, al contrario.
«Le varianti più temute nasceranno nei Paesi dove ci sono più vaccinazioni. Sarà una gara tra la variante e il vaccino. Il virus che incontra resistenze, ha la capacità di dire a se stesso: "Devo cambiare, altrimenti muoio". È un istinto di sopravvivenza, non intelligenza. I virus sono capaci di adattarsi. Non è una sorpresa», ha dichiarato su LeParisien.ch
«Non possiamo fermare tutto» - Per Didier Pittet, tuttavia, «non possiamo fermare un'intera società perché le persone si rifiutano di essere testate o vaccinate». Anche qui le parole ricordano quelle di Alain Berset. Il Consiglio Federale ha infatti stabilito che la Svizzera entrerà nella "fase di normalizzazione" non appena tutti coloro che lo desiderano avranno potuto ricevere le loro due dosi, e che da quel momento le misure sanitarie non saranno più giustificate.
«Questo virus non andrà mai via e noi impareremo a conviverci. Viviamo tutti con quattro grandi famiglie di coronavirus con cui siamo stati infettati durante l'infanzia. All'età di 20 anni, quasi il 100% di noi ha acquisito protezione contro questi coronavirus. Ci vorranno anni prima che anche il 100% di noi sia immune al Covid-19. Allora non ne parleremo più. La vaccinazione aiuta ad accelerare queste fasi», conclude lo scienziato.