I medici lavorano spesso fino allo sfinimento negli ospedali elvetici
Lo afferma un rapporto dell'Associazione svizzera dei Medici Assistenti e Capi Clinica
BERNA - Sono considerati, ancor più durante l'emergenza sanitaria legata al Covid-19, degli eroi, degli angeli con il camice bianco, e dall'inizio della crisi si è reso spesso omaggio al loro lavoro. Stiamo parlando dei dottori e del personale sanitario.
La pandemia ha però ora messo ancor più in evidenza quanto medici e infermieri lavorino instancabilmente per occuparsi dei loro pazienti. Un recente sondaggio riportato dal "SonntagsBlick" mostra infatti quanto siano esausti i medici svizzeri, e, dato più sorprendente, quanto lo erano ancor prima dell'inizio della crisi.
Il 15% non ce la fa più - Il rapporto, redatto tra gennaio e marzo dall'Associazione svizzera dei Medici Assistenti e Capi Clinica (ASMAC), mostra che il 62% dei medici lavora più di quanto consentito dalla legge.
La metà degli intervistati ha infatti dichiarato di non rispettare la settimana lavorativa massima di 50 ore prevista dalla legge sul lavoro. In base ad un occupazione a tempo pieno, il carico di lavoro settimanale medio del personale medico è di 56 ore. Oltre la metà dei medici intervistati ha inoltre ammesso di sentirsi spesso esausto, allo stremo delle forze; il 15% ha detto che regolarmente si trova in una situazione dove «non ce la fa più».
Un aumento del personale - Anja Zyska, Presidente dell'ASMAC, ha commentato i risultati del sondaggio: «La situazione è allarmante».
Secondo lei, i risultati dello studio sono più o meno simili a quelli dei sondaggi condotti nel 2014 e nel 2017. Per questo motivo, la richiesta dell'ASMAC è che l'orario di lavoro sia rispettato e monitorato in modo più rigoroso negli ospedali. La Presidente chiede inoltre un aumento del personale sanitario per alleviare l'intenso onere dei medici, soprattutto in termini di lavoro amministrativo.
Burn-out e depressione - Nel 2019, 162 dottori hanno contattato la rete di sostegno per medici ReMed. Il burn-out, la depressione e la pressione sul lavoro sono tra i motivi principali che spingono i medici a chiamare. Un'internista di 32 anni ha raccontato al "SonntagsBlick" la sua esperienza: «Quando ho chiamato avevo il cuore che batteva fortissimo, sudavo e avevo le vertigini».
La giovane donna ha spiegato che non riusciva più a sopportare la tensione e lo stress sul lavoro. La situazione era diventata talmente insopportabile che ha persino preso in considerazione l'idea di cambiare lavoro. Alla fine ha accettato di sottoporsi alla psicoterapia.