«In isolamento è più difficile gestire lo stress»

Lo psichiatra Erich Seifritz parla dei rischi legati alla necessità di restare in casa
ZURIGO - «Restate a casa!» È l'invito che le autorità rivolgono da giorni alla popolazione nella lotta contro la diffusione del nuovo coronavirus. Ma per molti non è facile limitare i propri movimenti, passare le giornate tra le quattro mura di casa ed evitare così qualsiasi contatto sociale.
«Questa quarantena rappresenta un rischio per la psiche e può anche portare a una malattia» conferma lo psichiatra Erich Seifritz in una lunga intervista rilasciata alla SonntagsZeitung. Un'intervista in cui sottolinea che l'isolamento può generare paure, rabbia, svenimenti, aggressività e disperazione».
E si parla anche di violenza domestica, un fenomeno che - secondo Seifritz - può vedere un incremento. «È quanto ci dobbiamo aspettare se il periodo d'isolamento si prolungherà ulteriormente»
I contatti sociali - Insomma, l'essere umano ha bisogno di contatti sociali. E quando questi vengono a mancare, per ognuno di noi non è facile affrontare lo stress. «Ci aiuta il senso di comunità, che in questi giorni si sta manifestando sotto altre forme» afferma l'esperto, ricordando le varie azioni collettive che sono di recente andate in scena: dai concerti sui balconi agli applausi per gli operatori sanitari e alle candeline alla finestra.
Litigi e discussioni - Ora si è costretti a stare tutto il giorno con i propri conviventi. E litigi o discussioni diventano quasi inevitabili, sottolinea lo psichiatra. Una situazione questa in cui rischiano di entrare in gioco anche delle dipendenze, da alcol o nicotina, oppure da videogame o social media.




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