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ZURIGODagli scavi della galleria spuntano rare tracce celtiche

06.02.20 - 18:58
Una scoperta del genere in Svizzera finora era stata fatta solo nel canton Friburgo
Keystone (archivio)
Gli scavi della galleria
Gli scavi della galleria
Fonte ats
Dagli scavi della galleria spuntano rare tracce celtiche
Una scoperta del genere in Svizzera finora era stata fatta solo nel canton Friburgo

ZURIGO - Scavi archeologici di salvataggio a margine del cantiere per la realizzazione di una terza canna alla galleria autostradale del Gubrist, sulla A1 nei pressi di Zurigo, hanno portato alla luce una documentazione celtica rara o addirittura ignota per la Svizzera.

Nella tarda età del ferro, prima dell'occupazione romana, la regione del Chatzensee, tra Regensdorf e Affoltern, era una sorta di antesignana Goldküste, occupata da una facoltosa aristocrazia, indica un comunicato del Dipartimento cantonale delle costruzioni. Gli archeologi, in una monumentale pubblicazione ad hoc (472 pagine), non esitano a parlare di queste famiglie come dei "nobilissimi" di cui Giulio Cesare fa menzione nel De bello gallico quando parla della guerra contro gli Elvezi.

A testimonianza del prestigio degli zurighesi dell'epoca vi è soprattutto tutto ciò che è legato alla loro inumazione. Gli scavi hanno portato alla luce le fondamenta di monumenti funerari a forma circolare, per cui non si conoscono strutture analoghe altrove.

Di assoluto interesse archeologico anche il corredo funerario, che comprende tra l'altro un cavallo con la sua bardatura. Una scoperta del genere in Svizzera finora era stata fatta solo nel canton Friburgo.

Accanto a questi ritrovamenti «sorprendenti» e «imponenti», la parcella indagata dagli archeologi ha fornito testimonianze pressoché ininterrotte su una scala di tempo enorme, dal mesolitico (con ritrovamenti di manufatti di cacciatori-raccoglitori vissuti nella regione tra 9200 e 6700 anni a. C.) all'età moderna (1492 - 1789).

Gli scavi sono stati effettuati tra il 2009 e il 2014, dopo che sondaggi effettuati nel 2008 avevano rivelato il potenziale interesse del sito, di una superficie di 12'500 metri quadrati. I costi degli studi archeologici sono coperti dalla Confederazione, via l'Ufficio federale delle strade.

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