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VALLESEUn'app contro i cantieri illegali

07.03.18 - 15:29
La commissione paritetica vallesana del settore edile vuole rafforzare la lotta contro il lavoro in nero
Tipress
Un'app contro i cantieri illegali
La commissione paritetica vallesana del settore edile vuole rafforzare la lotta contro il lavoro in nero

SION - La commissione paritetica vallesana del settore edile vuole rafforzare la lotta contro il lavoro illegale. A questo scopo è stata sviluppata un'applicazione per smartphone che permette di segnalare i cantieri illegali.

«L'obiettivo di questa app non è di incoraggiare la delazione, ma di difendere gli impieghi, la qualità del lavoro e la sicurezza», ha indicato oggi il presidente dell'associazione per il rafforzamento dei controlli sui cantieri edili (ARCC) Serge Métrailler.

Commissione paritetica sindacato-padronato istituita nel 2016, la ARCC riceve numerose denunce di imprese e di sindacati, ma i controlli non sono ancora abbastanza frequenti, rileva Métrailler. Dal 2017, l'associazione, che dispone di sette ispettori, è stata incaricata di effettuare determinati controlli.

E il suo operato si è rivelato efficace: l'anno scorso sono stati controllati 446 cantieri, contro 150 quando quest'attività era svolta unicamente dall'ispettorato cantonale del lavoro. Nei riguardi di più della metà dei cantieri sono stati avviati procedimenti per una somma salariale complessiva di 1,25 milioni di franchi, l'equivalente del salario annuo di 15 dipendenti a tempo pieno.

«L'effetto dissuasivo di questo dispiegamento di ispettori è reale», secondo Bernard Tissières, coordinatore dei sindacati cristiani del Vallese romando. Ma l'obiettivo è di diffondere un messaggio di tolleranza zero nei riguardi dei truffatori e la app rappresenta in questo senso uno strumento supplementare.

L'applicazione permetterà a qualsiasi cittadino di fotografare un cantiere che ritiene illegale. L'informazione sarà trasmessa alla ARCC, che ne verificherà la pertinenza. Se il sospetto di frode è confermato, l'informazione è comunicata all'ispettorato del lavoro.

La questione della fotografia potrebbe rivelarsi problematica dal profilo della protezione dei dati ma, secondo l'associazione, l'immagine dovrà servire a mostrare il contesto del cantiere e a situarlo geograficamente. L'autore della denuncia dovrà inoltre declinare la sua identità e un'analisi preliminare sarà condotta prima di qualsiasi intervento, assicura Métrailler, secondo cui l'analoga app sviluppata in Ticino non ha finora posto problemi.

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