Nella collaborazione del social network con il Telefono Amico non ci sarebbe sufficiente trasparenza
ZURIGO - «La invitiamo a rivolgersi al Telefono Amico». È questo il tenore del messaggio che Facebook invia agli utenti che postano pensieri suicidari. Dal 2011 tra le funzioni del social network è infatti presente la possibilità di segnalare i post sensibili. Una funzione che all’epoca il Telefono Amico aveva accolto con molto interesse. Ma ora, a distanza di sei anni, l’associazione traccia un bilancio negativo: «Siamo delusi della collaborazione con Facebook» ci dice infatti il responsabile Franco Baumgartner.
Una mancanza di trasparenza - Nella collaborazione mancherebbe la trasparenza, in quanto dal 2014 Facebook non fornisce più dati statistici sulle segnalazioni per utenti a rischio di suicidio. «L’azienda ha smesso di fornirci i numeri, parlando di nuove linee guida interne» ci spiega Baumgartner. Ora per il Telefono Amico non è quindi più possibile capire quali siano gli effetti di questo strumento. «Purtroppo abbiamo l’impressione che Facebook non si sforzi a sufficienza nella prevenzione del suicidio». E per quanto riguarda la messa in pratica della funzione, Baumgartner ritiene che la sua esistenza sia «a malapena segnalata». E l’annunciato pulsante anti-suicidio? «In Svizzera non è mai arrivato». Secondo il responsabile di Telefono Amico, il social network avrebbe iniziato una collaborazione soltanto per «migliorare la propria immagine».
Ora si parla di bufale - Ora sembra invece che gli interessi di Facebook siano altri. «Sei anni fa si parlava di prevenzione del suicidio, ora ho la sensazione che il social network sia orientato alla problematica dell’estremismo e alla lotta contro le bufale» ci dice ancora Baumgartner.
Mille vittime all'anno - Secondo Ipsilon, l’Iniziativa per la prevenzione del suicidio in Svizzera, con mille decessi all’anno, il suicidio fa tre volte più vittime della strada. Raphael Wobmann, segretario del progetto per la consulenza ai giovani U25, difende comunque Facebook. Non è infatti scontato che un’azienda orientata al guadagno si impegni nella prevenzione del fenomeno. «Anche se Facebook non lo fa in modo ottimale, non si può rimproverare nessuna azienda che si muove in quest’ambito».
Facebook: «Per noi è importante» - Stando al social network «la prevenzione del suicidio è importante», ha spiegato un portavoce a 20 Minuten. Da giugno 2016, inoltre, sono disponibili funzioni di prevenzione migliorate. Malgrado ciò non è comunque possibile fornire i dati statistici ai partner interessati.
La collaborazione continua - Per il Telefono Amico la collaborazione con Facebook non viene comunque messa in discussione. Nel 2013 l’e-mail che invita gli utenti a rischio a rivolgersi il Telefono Amico è stata inviata 27 volte. Nel 2012 erano invece 21 le persone contattate.
Snapchat e Instagram? - Per Wobmann, infine, è importante che in futuro anche altri social network si impegnino nella prevenzione del suicidio. «Proprio per aiutare in tempo i giovani, provvedimenti analoghi sarebbero utili anche in Snapchat e Instagram».