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BERNATraffico merci: crisi ostacola politica trasferimento su rotaia

24.08.09 - 16:04
Traffico merci: crisi ostacola politica trasferimento su rotaia
BERNA - La crisi economica in Europa rallenta anche il traffico merci attraverso le Alpi: nei primi sei mesi del 2009, la quantità di trasporti è infatti diminuita del 20,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A dispetto della politica di trasferimento, la ferrovia ne risente di più che la strada. Negli ultimi anni si raccolgono invece i primi frutti nella lotta all'inquinamento atmosferico.

Tra gennaio e giugno sono stati trasportati 16,9 milioni di tonnellate nette attraverso le Alpi, 4,4 tonnellate in meno rispetto al primo semestre dell'anno scorso, ha dichiarato oggi all'ATS Gregor Saladin, portavoce dell'Ufficio federale dei trasporti.

I trasporti su gomma sono diminuiti nettamente attraverso il Sempione e solo lievemente attraverso il San Bernardino. Al San Gottardo il calo è del 13,3% (a 444'000 camion). Nel complesso il numero di autocarri che ha attraversato le Alpi è calato del 13,1% a 578'000, il valore più basso da oltre dieci anni.

Il traffico ferroviario è diminuito soprattutto sull'asse del San Gottardo (-30,7%) e in misura minore al Sempione e al Lötschberg (-14%). Stando a un rapporto del Dipartimento federale dei trasporti (DATEC), tale andamento contrastante dipende in particolare dalla sezione della galleria più ampia nel Lötschberg e dai continui lavori di risanamento nel tunnel del Monte Olimpino II che aggira Como.

Dal monitoraggio sul trasferimento del traffico merci emerge inoltre che la rotaia (-24,2%) è maggiormente colpita dalla riduzione dei trasporti rispetto alla strada (-14,1%). La quota di mercato della ferrovia nel traffico merci attraverso le Alpi è così scesa dal 63,9% al 61%.

Tale evoluzione viene favorita dalla "guerra dei prezzi" tra trasportatori stradali e dalla disponibilità di autisti a basso costo, evidenzia il DATEC. Inoltre le merci toccate maggiormente dalla recessione - come materie prime, componenti di macchinari e automobili - vengono trasportate soprattutto su rotaia.

Il calo della domanda rischia quindi di ostacolare il mandato costituzionale che prevede il trasferimento del traffico merci dalla strada alla ferrovia: per questo motivo in maggio la Confederazione aveva deciso di sostenere il traffico merci combinato non accompagnato attraverso le Alpi con ulteriori 50 milioni di franchi.

In via transitoria fino alla fine dell'anno, sono in particolare state aumentate le indennità d'esercizio per il traffico combinato, affinché le ferrovie possano offrire a prezzi più competitivi. Secondo il DATEC sono però necessari ulteriori provvedimenti, in particolare l'introduzione di una borsa dei transiti alpini.

L'aria migliora, ma non abbastanza

Anche se la crisi economica ostacola momentaneamente la politica di trasferimento del traffico merci attraverso le Alpi, sul fronte ambientale si stanno raccogliendo i primi frutti: nel periodo 2003-2008 sull'asse nord-sud si è registrato un lieve calo dell'inquinamento atmosferico da traffico, ha comunicato oggi l'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM).

Tra il 2000 e il 2007, le emissioni causate dagli automezzi pesanti sono scese, in media, del 40% per quanto riguarda gli ossidi di azoto e del 50% per le poveri fini: uno sviluppo - osserva l'UFAM - riconducibile soprattutto all'uso di motori meno inquinanti.

Anche la politica di trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia ha dato il suo contributo, visto che il traffico di camion è diminuito del 10%, migliorando la qualità dell'aria vicino a determinate autostrade. Lungo il San Gottardo i livelli di inquinamento sono però ancora troppo elevati, osserva l'UFAM.

Tra il 2003 e il 2008 è invece rimasto immutato il rumore, che costituisce un problema soprattutto di notte e la mattina presto. All'origine dell'inquinamento fonico vi sono in particolare gli automezzi pesanti.

ATS
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