Il Lugano si è separato da Luca Gianinazzi: «Spero che i tifosi non abbandonino la barca»
LUGANO - Alla fine, con la squadra al penultimo posto, è arrivato l'avvicendamento: Luca Gianinazzi è stato sollevato dal suo incarico. Il club ha capito che così non si poteva andare avanti e che serve una scossa per portare a termine una stagione sin qui fallimentare. Andiamo a ripercorrere alcuni dei momenti salienti della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina.
«Questa situazione io l'ho già vissuta con Patrick Fischer... - ha detto il presidente Vicky Mantegazza - Sì, ci ha sfiorato l'idea di andare fino in fondo con Gianinazzi, proprio perché credevamo in questo staff. Lugano non è la piazza più facile, appena i risultati non arrivano la gente comincia a borbottare. Ci tengo comunque a ringraziare quella fetta di tifosi che non ci ha abbandonato. Certo è che, verso di loro, abbiamo delle responsabilità e non potevamo intestardirci. Così come non potevamo correre il rischio di andare a giocare una finale playout con una squadra con il morale a terra e con uno staff con poca esperienza».
Il numero 1 del club sottocenerino non vuol sentir parlare di una società gestita da amici: «Non è assolutamente così, garantisco che non siamo così amici quando di mezzo ci sono le questioni legate al club. Abbiamo un unico scopo, che è il bene dell'HCL... Io e Marco siamo grandi amici, è vero, ma vi assicuro che succede anche che ci scontriamo... Ripeto, conta soltanto il bene della società».
L'augurio è che i tifosi continuino a sostenere la squadra: «Stiamo parlando dell'Hockey Club Lugano, che negli ultimi 40 anni ha scritto la storia dell'hockey svizzero. Nove anni fa abbiamo giocato delle finali ed è un bel po' che non facciamo i playout, ma non lo dico perché voglio tirarmela... Lo dico perché, se una volta dovesse succedere, non cascherebbe il mondo. Con tutto quello che abbiamo dato, ma beninteso anche ricevuto, mi aspetto che il tifoso non abbandoni la barca alla prima difficoltà».
Fra gli altri argomenti toccati, il Ceo Marco Werder si è espresso sul lavoro svolto da Hnat Domenichelli: «Nei suoi cinque anni a Lugano ha portato dei giocatori importanti, penso ai vari Mirco Müller, Schlegel, Thürkauf e Joly. Certo, poi sono arrivati anche degli stranieri che non hanno reso secondo le aspettative, penso a Ruotsalainen l'anno scorso e anche quest'anno abbiamo qualche import che non rende come si deve. Gli va comunque riconosciuto il fatto che abbia lavorato in un momento di transizione sia del nostro hockey ma anche dell'HCL. E di questo bisogna tenerne conto...».