Roland Habisreutinger, ds del Lugano, ha commentato la separazione consensuale tra l'attaccante e i bianconeri: «È una nuova sfida per la sua carriera. Mercato in entrata? Tante opzioni»
LUGANO - Giunto a Lugano nel dicembre del 2014 di rientro in Svizzera dall’esperienza in NHL, Damien Brunner ha disputato complessivamente 132 partite tra regular season e playoff con la maglia bianconera, per un bottino personale di 106 punti (46 gol). Sciolto ieri l'accordo col Lugano e passato ufficialmente al Bienne - contratto sino al 2020 -, l'attaccante 32enne cercherà ora di rilanciarsi e scrivere un nuovo capitolo della sua carriera.
La separazione, consensuale, potrà portare dei benefici ad entrambe le parti. «Esattamente, per Damien è l'opportunità di rilanciare la sua carriera in un nuovo club, siamo certi che farà di tutto per riuscirci: ci guadagnano tutte le parti coinvolte - spiega ai nostri microfoni il ds del Lugano Roland Habisreutinger - Noi, considerando il suo rientro da un infortunio, la rosa che ha raggiunto la finale e il recupero di elementi come Bürgler e Klasen, non potevamo più garantirgli sin dall'inizio il suo posto preferito sul ghiaccio (in prima linea, ndr)».
E così si è arrivati a questa soluzione. «Alla fine di ogni stagione facciamo le nostre valutazioni e dei colloqui con i giocatori. Abbiamo parlato e ognuno ha fatto le sue considerazioni, esponendo le proprie aspettative. Se non avesse trovato altre soluzioni saremmo stati contenti di averlo ancora con noi per rispettare il contratto, ma lo abbiamo anche sensibilizzato che sarebbe potuta diventare una stagione difficile dal lato sportivo. Non possiamo dire che non ha fatto il suo, a Lugano ha viaggiato alla media di quasi un punto a partita e non ha fatto nulla di male, ma in questo momento la rosa ha una profondità tale da non permettere a un giocatore di tornare ed essere subito nel primo blocco».
Insomma, per tentare di tornare a recitare un ruolo da protagonista in una squadra di NL, Brunner ha potuto valutare altre opzioni nonostante un contratto sino al 2019. «Esattamente, e lo ringraziamo perché si è messo a disposizione per guardarsi attorno e ha trovato un club che punta forte su di lui. Ora ha una nuova sfida, una nuova chance di rilanciare la sua carriera. Tutte le squadre che cercano Brunner lo fanno perché vogliono un attaccante da prima o al massimo seconda linea. Noi ora abbiamo però altri giocatori che possono soddisfare queste richieste e lo hanno dimostrato in questa stagione».
Il suo contratto col Lugano era valido sino al 2019, quello coi Seelanders è fino al 2020. «Hanno negoziato bene, ovviamente un giocatore non lascia facilmente una squadra come il Lugano senza garanzie».
La partenza di Brunner apre un posto (in più) in entrata? «Giocando già in agosto anche la Champions Hockey League cerchiamo qualcuno in determinati ruoli, ma ci sono tante opzioni. Potremmo anche prelevare qualcuno dalla Swiss League o con licenza B. Tutte le porte sono ancora aperte», conclude Roland Habisreutinger.