Vicky Mantegazza si è espressa in merito all’episodio avvenuto prima del derby di sabato: «Non era una coreografia contro le donne, l'HCL le rispetta: io ne sono la presidente!»
LUGANO - Ha fatto molto discutere la coreografia proposta dalla Curva Nord in occasione del derby che si è tenuto alla Resega lo scorso sabato; i supporters bianconeri, prima della sfida cantonale, hanno esposto il disegno di un corpo femminile con il logo della società luganese posto tra le gambe, con tanto di frase «C’è chi pensa che non ci sia niente di meglio, ma di meglio ci sei tu».
La coreografia non è piaciuta a tutti tanto che diverse persone (undici) hanno proposto una petizione tramite la quale chiedono chiarimenti al Lugano, agli stessi ultras e alla RSI.
Se la risposta dell’emittente di Stato è giunta tramite le proprie pagine web, quella della società luganese è giunta direttamente per bocca della presidente Vicky Mantegazza.
«Chiaramente la coreografia non mi è piaciuta, non è stata di classe - ha esordito - Mi dispiace perché di solito le coreografie della Curva Nord sono sempre stupende. Questa però non la posso approvare. Ciò che inoltre mi crea dispiacere è che la gente dimentica facilmente le cose belle per attaccare immediatamente quando c’è una caduta di stile: la stessa Curva settimana scorsa ha organizzato una colletta di beni per aiutare i popoli terremotati del Centro Italia».
L’impressione data dalla coreografia, vista dal vivo, non era quella di un attacco alle donne o di denigrazione nei confronti del gentil sesso. Sarebbe stato un autogol clamoroso da parte della stessa Curva Nord. «Non c’è nessun club che abbia più rispetto delle donne dell’Hockey Club Lugano: io sono la presidente, sono una donna. Non so cosa la Nord abbia voluto dire, non lo approvo, ma sicuramente non era un messaggio contro le donne o violento. Era ben diverso da quello di Olten...», ha continuato.
Nonostante questo, undici persone hanno proposto una petizione contro tale coreografia. «Non posso giudicare la loro decisione, ma credo che i problemi in Ticino siano altri. Mi scuso con i bambini, mi sono vergognata, ma è anche vero che non siamo in chiesa… siamo in pista, non possiamo controllare tutto ciò che entra in Curva», ha concluso la presidente.
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