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L'OSPITE - ARNO ROSSINI«Lugano? È una conferma. Magnin vada allo stadio con il giubbotto antiproiettili...»

24.07.19 - 10:02
Arno Rossini sul valore della compagine bianconera: «Se si pensa che un giocatore come Sulmoni sia in panchina, si capisce quanto il valore di questa rosa sia alto...»
keystone-sda.ch/ (ENNIO LEANZA)
Arno Rossini ha commentato la prima uscita del Lugano.
Arno Rossini ha commentato la prima uscita del Lugano.
«Lugano? È una conferma. Magnin vada allo stadio con il giubbotto antiproiettili...»
Arno Rossini sul valore della compagine bianconera: «Se si pensa che un giocatore come Sulmoni sia in panchina, si capisce quanto il valore di questa rosa sia alto...»
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LUGANO - È vero: una rondine non fa primavera. Quel che è certo, però, è che il primo Lugano targato 2019-20 ha saputo andare oltre le più rosee aspettative. Rifilare quattro "sberloni" allo Zurigo, perdipiù in trasferta, non è sicuramente qualcosa che ti riesce tutti i giorni. Ecco perché la prima uscita stagionale dei bianconeri si è trasformata in una domenica trionfale...

«Ma non parlerei di sorpresa, bensì di conferma - le parole di Arno Rossini - La rosa del Lugano è molto interessante e questo non l'abbiamo di certo scoperto a Zurigo. Il fatto che giocheranno in Europa ha permesso alla società di allargare il contingente, coprendosi in ogni ruolo con giocatori d'esperienza. Non puntano più soltanto su elementi giovani da far crescere. Sotto questo aspetto il Lugano ha fatto un grande passo avanti. Se si pensa che un giocatore come Sulmoni sia in panchina, si capisce quanto il valore di questa rosa sia alto...».

Questa squadra potrà dunque togliersi delle belle soddisfazioni anche in Europa? 
«Dipenderà un po' dal girone nel quale dovrà giocare. Ad ogni modo sì, sono convinto che potrà togliersi qualche bella soddisfazione. Celestini è coperto bene in ogni ruolo e ha la possibilità di far giocare la squadra in diversi modi. Non da ultimo avrà l'opportunità di far riposare quei giocatori che reputa essere un po' a corto di fiato».

A questo punto la partenza di Junior non fa più così paura...
«No, assolutamente no. Gerndt e Bottani danno delle garanzie importanti. Senza dimenticare la qualità incredibile del centrocampo». 

C'è un elemento che ti ha stupito più degli altri al Letzigrund?  
«Mai come in questo caso sottolinerei la forza del collettivo. Ad ogni modo Rodriguez ha fatto una grande partita. La difesa si è rivelata solida e il centrocampo dinamico. Ho visto molto bene anche Bottani, diverse azioni sono partite da lui. Si è visto poco Gerndt, ma reputo sia un riferimento importantissimo per la squadra. Ci sono quei giocatori che non sempre noti, ma che sono fondamentali per i meccanismi di un team».

La panchina di Ludovic Magnin, già "ballerina" in primavera, sembra scricchiolare sempre più...  
«Se prendiamo il girone di ritorno dello scorso campionato e la partita con il Lugano possiamo sicuramente parlare di un allenatore a forte rischio. A Zurigo se non rendi fanno in fretta a farti fuori. Diciamo che in questo periodo può andare all'allenamento con il giubbotto antiproiettile...». 

In questa prima tornata ha deluso il Sion...
«Diciamo relativamente. Sottolinerei più i meriti del Basilea piuttosto che i demeriti del Sion. A Basilea c'è tantissima voglia di rivalsa dopo i due campionati vinti dallo Young Boys. Venerdì sera i renani si sono rivelati micidiali, sfruttando appieno due erroracci del Sion. Behrami? È reduce da un grave infortunio e solitamente lui i campionati non li sbaglia. Lo aspettiamo». 

E il Servette? Niente male esordire con un pareggio sul terreno dei campioni svizzeri...
«L'avevo sottolineato settimana scorsa come l'entusiasmo del Servette potrebbe fare volare i ginevrini. La squadra mi ha impressionato, anzi a Berna avrebbero potuto anche vincere. Hanno avuto diverse occasioni per far loro la posta piena. La prossima partita sarà Servette-Sion, un match incredibile. Un derby già molto interessante...». 

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