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Il presidente del club: ''Temevo che lo spogliatoio non seguisse più il tecnico''. E spiega: ''Noi lo abbiamo sempre sostenuto, ma quest'anno, purtroppo, la serie negativa si è prolungata''
''Abbiamo vissuto con Reja 5 anni di grande costruzione. Ogni anno abbiamo avuto un momento di crisi, nel quale abbiamo perso un certo numero di partite. Ogni anno, da parte di Edy c'è stato un momento di sconforto: più volte avrebbe voluto farsi da parte, perché è una persona per bene come ce ne sono poche'', dice De Laurentiis. ''Noi lo abbiamo sempre sostenuto e abbiamo sempre gradito che lui rimanesse al comando della squadra. Quest'anno, purtroppo, la serie negativa si è prolungata'', aggiunge facendo riferimento alla crisi di risultati della formazione partenopea.
''Insieme alle sconfitte, abbiamo avuto gli incidenti di Iezzo, Gianello, Gargano, Maggio. Abbiamo avuto anche la squalifica di Mannini. Mi sono convinto che lo spogliatoio stesse rischiando di non crederci più. Pensavo che lo spogliatoio non stesse più reagendo alle richieste dell'allenatore'', spiega il presidente.
La decisione di chiudere il rapporto con Reja è maturata dopo la sconfitta casalinga incassata domenica contro la Lazio. ''Ero in America, mi sono svegliato alle 5 di mattina per vedere la partita. Ho visto il match e ho cominciato a riflettere su questo meccanismo, pensando che si fosse interrotto'', ribadisce soffermandosi sui rapporti tra Reja e la squadra.
''Sono un monogamo, in me c'è la volontà di continuare un rapporto di lavoro con persone di qualità. La mia stima per Edy non è mai stata in dubbio, ma non volevo che rischiasse di uscire da questa stagione con un'immagine macchiata. Gli ho detto che lo spogliatoio aveva bisogno di una sterzata'', prosegue. ''Conosco Donadoni da anni, l'ho chiamato dall'aeroporto e l'ho svegliato: 'Che fai?''', ha raccontato De Laurentiis.
