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L'OSPITENon possiamo più permetterci di sbagliare

05.02.14 - 15:21
di Mara Grisoni, I Verdi
Foto Ti Press
Non possiamo più permetterci di sbagliare
di Mara Grisoni, I Verdi

I social network sono una fonte inesauribile di informazioni che spesso possono essere molto utili per capire lo stato d'animo delle persone sui temi di attualità. Gli scambi immediati di opinione diventano un vero e proprio dibattito virtuale

Siamo alla porte di una votazione che sta facendo parlare moltissimo. Infatti l'iniziativa contro l'immigrazione di massa ha colto l'attenzione di tutti cittadini, soprattutto in Ticino.

Non sto qui a tediarvi sul testo dell'iniziativa, perché credo se ne sia già parlato a sufficienza.

Tuttavia mi preme mandare un messaggio personale ai frontalieri che in questo periodo sono stati presi in causa spesso e volentieri. Nessuno, e sottolineo NESSUNO, ce l'ha con loro e nessuno vuole impedir loro di venire qui a lavorare.

 

Alla base dei nostri problemi, c'è la libera circolazione delle persone, che permette, ai datori di lavoro, di assumere frontalieri dandogli un salario che per un ticinese sarebbe "da fame".

Io parto dal presupposto che sono tutti onesti e capisco che ognuno tiri l'acqua al suo mulino.. e quando si ha la possibilità di tirarne di più, perché non approfittarne?

 

Certo, per un imprenditore, questa situazione è paradisiaca. Lo è un po' meno per i circa 11'000 disoccupati ticinesi che si vedono rifiutare qualsiasi impiego, perché fuori dalla porta ci sono centinaia di persone disposte a guadagnare meno.

Il dumping salariare è una piaga che va combattuta anche per rispetto verso chi ha investito negli studi qui in Svizzera e chi ha dedicato una vita ad un certo tipo di lavoro trovandosi oggi, sostituita da studenti o neo laureati, sotto costo.

Ci sono 2 iniziative che sono misure di accompagnamento sulle quali potremo poi appoggiarci: quella federale che prevede un salario minimo di fr.4'000.- per tutti e quella cantonale (dei Verdi) che prevede invece un salario minimo in base al luogo, al tipo di azienda, alla di formazione, all'esperienza e all'età.

Tenendo conto del fatto che il problema è soprattutto "ticinese", quella cantonale è più mirata.

Ma ora il discorso lo girerei sui controlli nel mercato del lavoro.

 

Imporre un tetto massimo di frontalieri, semplificherebbe il controllo sulla situazione del mercato del lavoro.

Sarebbe utile che prima di rilasciare permessi di lavoro, venissero contattati gli uffici di collocamento per verificare se tra i disoccupati non ci sono persone ticinesi con pari requisiti. Privilegiare i cittadini elvetici non è un reato, soprattutto in tempo di crisi!

È dimostrato che molti datori di lavoro assumono frontalieri con contratti al 50%, facendo però lavorare il dipendente al 100% allo stesso stipendio e senza straordinari (sfruttamento?).

Se i datori di lavoro, avessero l'obbligo di assumere per es. solo 3 frontalieri su 10 dipendenti, sarebbe molto più facile e veloce, scoprire se qualcuno fa il furbo monitorando la situazione con qualche controllo a sorpresa o qualche telefonata improvvisa presso l'azienda. Potrebbe anche venire richiesto dalle autorità di controllo, il piano di lavoro del personale impiegato.

La SUVA, ha moltissimi assicurati e nonostante ciò, si permette di eseguire dei controlli. Questo è giusto e va nell'interesse di chi si comporta correttamente.

 

Tutti noi, tra le mani, abbiamo la possibilità di mettere fine a questa storia malata. Non possiamo più permetterci di sbagliare e per questo, io voto SI all'iniziativa contro l'immigrazione di massa!

 

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