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L'OSPITEIl Consiglio federale pone una condizione che sa di ricatto

10.07.17 - 16:00
Associazione Svizzera inquilini
Il Consiglio federale pone una condizione che sa di ricatto
Associazione Svizzera inquilini

Un aumento del fondo di rotazione: e’ la sola risposta che da’ il Consiglio federale al problema dell’alloggio e oltrettutto propone il nuovo credito a condizione che l’iniziativa «Più abitazioni a prezzi accessibili» venga rigettata o ritirata. L’Associazione Svizzera inquilini non può che denunciare apertamente questo comportamento ricattatorio nei confronti degli iniziativisti, al Parlamento e a tutti i cittadini.

Nella risposta alla consultazione, l’Associazione Svizzera inquilini (ASI) ha ben accolto il nuovo credito quadro destinato ad aumentare il fondo di rotazione. Grazie a questo prestito, le cooperative d’abitazione potranno costruire a costi inferiori. Si tratta di una misura importante, ma insufficiente, che porterà solamente il proseguimento degli aiuti accordati al presente. Aumentare il fondo e’ indispensabile, se si vuole garantire che numerose città e comuni incoraggino la costruzione di alloggi di pubblica utilità.

L’ASI è allo stesso tempo delusa nel vedere che il Consiglio federale si acconti di lasciare il mercato dell’alloggio a sé stesso ed escluda l’adozione di ulteriori misure. Il Consiglio federale lascia cantoni e comuni confrontarsi da soli con i problemi dell’alloggio, così come le famiglie a dover sostenere pigioni così alte. Pigioni che continuano ad aumentare e solo in alcuni segmenti del mercato vi e’ un offerta superiore alla domanda. Sono quelli degli appartamenti di lusso.

Il Consiglio federale vuole condizionare l’entrata in vigore del credito quadro al rigetto o al ritiro dell’iniziativa dell’ASI. E’ un ricatto: il fondo di rotazione e’ uno strumento a cui si ricorre già da tempo per incoraggiare la costruzione di alloggi e il vecchio credito quadro volto ad alimentare questo fondo è oggi utilizzato. Non c’è niente di strano nel parlare di un nuovo credito quadro, considerando come in questo modo la Confederazione da’ seguito al mandato conferitole dalla Costituzione all’art. 108. Ponendo una condizione il Consiglio federale tenta di far pressione sugli iniziativisti, sul Parlamento e sui cittadini. Se quest’ultimi oseranno approvare l’iniziativa, non si parlerà di soldi a disposizione. Le Camere federali saranno chiamate a sciogliere questa condizione.

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