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PeopleTUMORI: L'ESPERTO, BARBECUE E CARNI ROSSE ALLA BRACE A RISCHIO CANCRO STOMACO

07.09.07 - 18:10
TUMORI: L'ESPERTO, BARBECUE E CARNI ROSSE ALLA BRACE A RISCHIO CANCRO STOMACO

Bari, 7 set. (Dall'inviato dell'Adnkronos Salute Federico Sorrentino) - Un'alimentazione ricca di carni rosse cotte alla brace e povera di frutta e verdura. E poi ancora luculliane grigliate al barbecue, con cibi salati, affumicati e conservati. Ecco la dieta 'perfetta' per aumentare il rischio di cancro allo stomaco, che solo nel 2006 in Italia ha fatto registrare 13 mila nuovi casi e 8 mila morti. A lanciare l'allarme su questo tumore, oggi a Bari, è Evaristo Maiello, direttore del Dipartimento di Oncoematologia, Irccs ospedale Casa sollievo e sofferenza di S.Giovanni Rotondo (Foggia), intervenuto nel capoluogo pugliese alla XV Conferenza nazionale dell'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) sul tema delle 'Neoplasie del tratto gastro-enterico superiore'. Un'alimentazione sana e varia è quindi la prima vera 'ricetta' da seguire per evitare questa malattia. "La prevenzione - spiega Maiello - resta la via migliore per combattere i tumori gastro-enterici. E l'adozione di stili di vita corretti è la prevenzione basilare. Per ridurre il rischio di carcinoma gastrico, è consigliabile consumare molta frutta e verdura, moderare l'uso di insaccati e alcol, evitare il fumo e, quando si cuociono alla brace i cibi, preferirli poco cotti". Purtroppo, però, spesso a tavola ci si lascia prendere la mano da piatti salati e poco salutari. E se è vero che in testa alla classifica degli amanti del barbecue ci sono ovviamente gli americani (70% della popolazione), seguiti da australiani (60%), francesi (55%) e tedeschi (50%), gli italiani si piazzano comunque al quinto posto (38 %). Lo specialista rinnova dunque l'invito a seguire una dieta mediterranea ricca di frutta e verdura. E i dati gli danno ragione: al Sud, dove questo tipo di alimentazione è più frequente, il rischio di sviluppare il tumore allo stomaco è minore rispetto al Nord Italia. Tra le regioni più colpite da questa neoplasia, infatti, ci sono Umbria, Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Marche. Il Meridione, invece, si distingue in positivo. "Nel 2006 in Puglia c'è stato il 32% in meno di tumori gastro-intestinali rispetto alla media nazionale. Una statistica importante - prosegue l'esperto - che ha visto la regione scavalcata in questa graduatoria solo da Calabria e Sicilia". Ma in Puglia la programmazione sanitaria non si interrompe qui. "La Regione - conclude Maiello - ha già stanziato 250 mila euro per un registro regionale dei tumori, indispensabile per la programmazione economico-sanitaria della Puglia". (Sof/Adnkronos Salute)

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