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PeopleMIELOMA: 3 MILA NUOVI CASI L'ANNO IN ITALIA, PIU' VICINA NUOVA TERAPIA

28.03.07 - 16:30
MIELOMA: 3 MILA NUOVI CASI L'ANNO IN ITALIA, PIU' VICINA NUOVA TERAPIA

Milano, 28 mar (Adnkronos Salute) - Potrebbe sbarcare presto anche in Italia nelle corsie degli ospedali della penisola, in attesa di precise direttive da parte delle autorità regolatorie, una nuova molecola contro alcuni tumori del sangue e in particolare per il mieloma multiplo, la seconda neoplasia del sangue più diffusa nel mondo, che conta ogni anno, solo in Italia, circa 3.500 nuove diagnosi. Dopo il parere positivo dell'Emea (l'agenzia europea per i medicinali), lenalidomide (Revlimid*) - questo il nome della molecola - potrebbe essere associata anche in Europa alla terapia tradizionale a base di 'desametasone' solo nei pazienti già sottoposti a terapia senza benefici, nei casi cioè di mieloma multiplo recidivo o refrattario. In Italia l'industria americana Celgene che possiede il brevetto della molecola, ha avviato le trattative per fissare il prezzo del farmaco. Un'operazione che non si concluderà a breve. Per anticipare i tempi e affrontare i costi alti che l'utilizzo di questo farmaco prevede, Celgene sta studiando un accordo con l'onlus italiana Gimema (gruppo italiano malattie ematologiche dell'adulto), per rendere disponibile al più presto il farmaco per l'uso in corsia, su tutto il territorio nazionale, all'interno di uno studio osservazionale. Una decisione che potrebbe arrivare già nei prossimi mesi. La molecola appartiene a una nuova classe di farmaci antitumorali: “Si tratta - spiega Mario Boccadoro, direttore della divisione universitaria di Ematologia 1 dell'ospedale Molinette di Torino, nel corso di una conferenza stampa oggi a Milano - di farmaci immunomodulanti innovativi”. Farmaci che hanno meccanismi d'azione molto specifici. “Lenalidomide - prosegue Boccadoro - agisce sia sul microambiente sia sulle plasmacellule che muoiono per l'ambiente reso sfavorevole. In pratica la molecola affama le cellule cancerose, bloccando lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, e ha un'azione anti-infiammatoria”. Gli studi clinici, annuncia l'esperto, “hanno mostrato con lenalidomide una sopravvivenza mediana di oltre 29 mesi, con un guadagno stimato di 10 mesi rispetto alle terapie convenzionali”. La molecola secondo gli studi, aumenta dunque la sopravvivenza di un anno ed è somministrabile per via orale e ben tollerata dai pazienti. “La percentuale di risposta globale è stata del 60%”, ha precisato Boccadoro. “Avremmo così a disposizione un farmaco intelligente, che agisce solo su alcune cellule. Con un buon guadagno in termini di tossicità”. Un risultato frutto della ricerca scientifica che, come sottolinea Robin Foà, direttore della divisione di Ematologia dell'università 'La Sapienza' di Roma, “ha fatto enormi progressi, mettendo a disposizione dei medici strumenti meno invasivi rispetto alla tradizionale chemioterapia”. L'indicazione per ora prevede l'utilizzo del farmaco in fase recidiva per il mieloma multiplo, al momento una patologia incurabile. “Occorre infatti individuare il paziente giusto da sottoporre a un trattamento molto potente per malati che hanno un'età media di 60-70 anni. Saremo noi professionisti a presidiare la nuova attività terapeutica”, precisa Enrica Morra, primario di Ematologia dell'ospedale Niguarda Cà Granda di Milano. Gli ematologi si dicono dunque pronti a introdurre questa innovazione terapeutica e, spiega Boccadoro, “valuteremo con il tempo anche la possibilità di trattare pazienti subito dopo la diagnosi. Sono infatti in corso studi preliminari che sembrano dare risposte positive anche in questi casi”. (Lus/Adnkronos Salute)

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