di Salvo Feo
CHIASSO - Se devo immaginarmi un volto per il teatro, avrebbe le sembianze di Isa Danieli. Il grande pubblico l'avrà vista di recente nel telefilm "Capri" su Rai Uno. Un telefilm che ha permesso a Isa Danieli di conquistare anche quella enorme platea che solitamente ha qualche difficoltà ad avvicinarsi ai teatri.
Chi invece frequenta le sale teatrali sa molto bene quanta bravura e talento si cela dietro a questa formidabile attrice.
E martedì sera al Cinema Teatro di Chiasso c'è stata l'ennesima conferma: Isa Danieli ha portato in scena "Ferdinando", strugente dramma del bravissimo scrittore napoletano Annibale Ruccello. Uno dei migliori del teatro napoletano post-De Filippo, purtroppo scomparso troppo presto in un incidente stradale negli anni ottanta.
"Ferdinando" non è solo un dramma. È qualcosa di più. È un perfetto connubio di tragedia e commedia: due estremi che si sposano abilmente e insieme riescono a creare un vero e proprio capolavoro drammaturgico sull'incapacità di Clotilde di accettare i cambiamenti storici e ritrovarsi in un epoca - siamo nel 1870 in pieno Risorgimento - che non le appartiene: una realtà priva di valori morali, dove regna una lingua "barbara", dove si muovono personaggi carichi di odio e bramosie sessuali. Insomma un mondo che subirà un definitivo tracollo con quell'angelo biondo dall'improbabile nome di Ferdinando, che con la sua bellezza e ambiguità porterà morte e sconfitte. Il tutto condito da un cast eccezionale (Luisa Amatucci, Adriano Mottola e Lello Serao) e da un dialetto napoletano che il pubblico di Chiasso - poco numeroso in realtà - ha apprezzato appieno.
Un appuntamento che si è concluso con una torta in scena per festeggiare - a sorpresa - i 70 anni di una commossa Isa Danieli. Annibale Ruccello in "Ferdinando" fa dire per bocca della protagonista che "chi non possiede ricordi, chi non possiede passato, non potrà possedere nemmeno futuro". Il passato di Isa Danieli è così pieno di stelle di prima grandezza (De Filippo, De Simone, Monicelli, Comencini, Wertmüller, Tornatore, Scola, Bertolucci e poi numerosi premi e riconoscimenti) insomma un passato talmente ricco da far prospettare un futuro altrettanto fertile. E che futuro!.