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PeopleSALUTE: NEONATI ITALIANI DIMEZZATI IN 40 ANNI, STILI VITA NEMICI DELLA COPPIA

13.12.06 - 16:44
SALUTE: NEONATI ITALIANI DIMEZZATI IN 40 ANNI, STILI VITA NEMICI DELLA COPPIA

Milano, 13 dic. (Adnkronos Salute) - Dall’epoca del baby-boom ad oggi la natalità in Italia si è dimezzata. Ogni anno vedono la luce poco più di 500mila bimbi, contro il milione dei primi anni ‘60. ‘Sotto accusa’ gli stili di vita nemici della coppia: fumo, alcol, stress, serie difficoltà a sbarcare il lunario e sedentarietà. “Si parla tanto degli effetti dello smog sulla fertilità - spiega all’ADNKRONOS SALUTE Erminio Giavini, direttore del Dipartimento di Biologia dell’università degli Studi di Milano e a capo del centro ‘Murcor’ sui rischi delle sostanze chimiche ambientali sulla salute - ma almeno per ora l’inquinamento è un ‘imputato’ sotto indagine preliminare, non ancora un ‘condannato’ vero e proprio”. Secondo l’esperto - che questa sera nel capoluogo lombardo interverrà a un incontro scientifico organizzato da Solvay Italia, sul tema ‘Infertilità: è colpa dell’ambiente?’ - se “negli ultimi 20 anni il grado di fecondità delle coppie italiane si è ridotto” fino al punto che “quasi una coppia su quattro (20-24% dalle ultime statistiche relative ai Paesi occidentali)” fatica a concepire un figlio, le ragioni vanno cercate “nella modifica drammatica degli stili di vita”. Sotto accusa, almeno nell’uomo, “le troppe ore trascorse seduti davanti al computer, alla tv o in auto. Un’indagine sui taxisti romani ha infatti dimostrato che la sedentarietà ‘surriscalda’ i testicoli, aumentandone la temperatura interna di almeno due gradi e riducendo la produzione di spermatozoi”. Per garantire un seme di qualità ottimale, ricorda Giavini, “la temperatura dei testicoli deve restare inferiore di almeno due gradi a quella degli altri organi interni al peritoneo”. Stare a lungo seduti colma dunque questo indispensabile ‘gap’ di calore, e la fecondità maschile ne risente. Ma non è tutto. “Nell’uomo, come pure nella donna - aggiunge il biologo - c’entrano anche il ‘vizio’ del fumo e l’abuso di sostanze alcoliche”. Senza contare “i problemi socio-economici, che posticipano tutte le tappe della vita di coppia: si fatica a trovare lavoro, ci si mette insieme più tardi e si posticipa la ricerca di un figlio. E più aumenta l’età media delle donna, meno facile è l’arrivo di un bimbo”. Nella società moderna, infine, “sia lui che lei lavorano e questo porta a stress, stanchezza e tensioni. Si arriva a sera stanchi, e spesso manca la voglia di fare l’amore”. Quanto al ruolo delle sostanze chimiche diffuse nell’ambiente, “lungi da volerlo escludere”, lo specialista evidenzia solo che “nella popolazione generale mancano le prove di un effetto certo. Dimostrazioni che invece esistono per alcune categorie professionali: si pensi solo ai danni testicolari per fortuna reversibili rilevati anni fa negli agricoltori esposti al fumigante dibromocloropropano usato per eliminare i vermi dal terreno”. E’ quindi “fondamentale tenere sotto osservazione il fenomeno”, ammette l’esperto. Ma “per ora - è convinto - non si può ancora puntare il dito con certezza contro il fattore inquinamento”. Ma i numeri restano preoccupanti. “Nel 1952 in Italia nascevano 850mila bimbi l’anno - riferisce Giavini - Nel 1964 si è arrivati al picco di un milione di nuovi nati, mentre dopo è iniziato un calo inesorabile: alla fine degli anni ‘80 si è arrivati a 550mila, in seguito si è rimasti intorno ai 500mila e solo negli ultimi tre anni si sta tornando a 550mila, grazie però al contributo della popolazione immigrata”. Il biologo conferma inoltre che “in un terzo delle coppie con difficoltà a concepire un figlio il disturbo è maschile”. E il vero problema è che “pochissimi si rivolgono a un esperto: lo fanno solo i più motivati e chi è abbastanza ricco da potersi permettere un’eventuale fecondazione assistita. La maggior parte aspetta. Prova e riprova, finché spesso è troppo tardi”, conclude Giavini. (Red/Adnkronos Salute)

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