Cerca e trova immobili
Questi sono "I peggiori giorni", ma «il nostro dovere è di resistere»

CASTELLINARIAQuesti sono "I peggiori giorni", ma «il nostro dovere è di resistere»

16.11.23 - 06:30
Massimiliano Bruno c'introduce al film che ha diretto insieme a Edoardo Leo, al centro della prima proiezione serale di Castellinaria
IMAGO / Italy Photo Press
Massimiliano Bruno (a sinistra) con Edoardo Leo.
Massimiliano Bruno (a sinistra) con Edoardo Leo.
Questi sono "I peggiori giorni", ma «il nostro dovere è di resistere»
Massimiliano Bruno c'introduce al film che ha diretto insieme a Edoardo Leo, al centro della prima proiezione serale di Castellinaria

BELLINZONA - Il Mercato Coperto di Giubiasco ospita sabato 18 novembre alle 20.45 la prima proiezione serale della 36esima edizione di Castellinaria, il Festival del cinema giovane in programma fino a sabato 25 a Bellinzona. Arriva, in prima internazionale, "I peggiori giorni" di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno, che completa il dittico avviato a inizio anno con "I migliori giorni".

Il film - È strutturato in quattro episodi (i primi due diretti da Leo, gli altri da Bruno), tutti ambientati come nel precedente film in una giornata festiva. C'è la riunione di famiglia natalizia, con una richiesta del padre che sconvolge i figli e ne mette a nudo la meschinità e l'egoismo. C'è la disperazione di un imprenditore e di un operaio, ugualmente travolti dalla crisi economica. Ci sono due famiglie che devono fare i conti con le molestie sessuali che i figli di una hanno commesso ai danni della figlia dell'altra. C'è il ricco imprenditore che sfrutta la sua posizione per vessare una vecchia conoscenza del passato. Ne "I peggiori giorni" ci sono il cinismo e il crudele sarcasmo de "I Mostri", uno sguardo pungente ed efficace sulle ipocrisie dietro alle quali ci nascondiamo. Le risate si mescolano all'amarezza, ma resta pur sempre una commedia all'italiana, degna discendente di film come il capolavoro prima citato.

Il cast (tutto all'altezza, qualcuno anche di più) è composto da volti notissimi del cinema italiano: Anna Foglietta, Renato Carpentieri, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Neri Marcorè, Anna Ferzetti, Ricky Memphis, Giovanni Storti, Rocco Papaleo, Sara Baccarini oltre agli stessi Leo e Bruno. Il quale ci ha spiegato cosa dobbiamo attenderci da questo lavoro.

Castellinaria è un festival di cinema per bambini, ma interessante anche per gli adulti, come lo ha definito il direttore artistico. Che lezione possono apprendere, gli uni e gli altri?
«Si può conoscere il mondo degli adulti, le sue idiosincrasie, i rapporti che hanno i genitori con i figli. Nel primo episodio c'è una bambina che, purtroppo, assimila il cinismo dei genitori. Nel terzo, invece, ci sono degli adolescenti maschi che in qualche modo violano e mancano di rispetto a quello che è l'universo femminile di una giovane adolescente quindicenne, che subisce delle molestie sessuali. Anche questo è un argomento con cui gli adolescenti avranno a che fare prima o poi: non tutti i maschi sono dei bravi ragazzi».

I bambini hanno un ruolo rilevante anche nell'ultimo episodio.
«C'è questa festa di Halloween, durante la quale esce fuori la loro sensibilità. Vedono che c'è una persona in difficoltà e all'inizio la prendono in giro, ma poi Rocco Papaleo diventa il loro idolo. Il mondo degli adulti, in qualche modo, riesce sempre a toccare i bambini».

Nel primo dei due episodi da lei diretti c'è una scena splendida ma terribile: la ragazza molestata che cammina tra i genitori che guardano il vuoto, consapevoli del proprio fallimento, con un sottofondo trap tremendo, quasi quanto l'auspicio finale della nonna. Ci sono cose che ci rendono senza speranza?
«Io spero che una speranza ci sia sempre. È il motivo per cui abbiamo lasciato l'unico episodio a lieto fine nel finale del film. Di certo, però, stiamo vivendo un periodo storico veramente agghiacciante: l'aggressione russa in Ucraina, lo scontro israelo-palestinese, la piaga dei femminicidi. Situazioni che fanno vedere come gran parte del mondo sia spietata e potrebbe non esserci speranza. Però il nostro dovere è di resistere, auspicando che ci possa essere sempre una via d'uscita che sta nel nostro comportamento, nella nostra etica».

Proprio da questo bisogno di resistenza nasce "I peggiori giorni"?
«Come raccontatori di storie siamo obbligati a narrare tutte le storie, non soltanto quelle belle. Quindi questo film nasce proprio per raccontare anche la parte più marcia dell'essere umano».

Quattro episodi, ognuno ambientato in un giorno di festa come ne "I migliori giorni". Sono quelli in cui si cristallizzano tutte le nostre miserie e bassezze?
«Spesso, la festività è un incontro per la famiglia, ma non tutti hanno famiglie con cui vogliono condividere del tempo. Il primo episodio è un Natale tra fratelli coltelli, che preferirebbero stare altrove. Poi ci sono feste che non appartengono alla nostra tradizione, come Halloween. Abbiamo ritenuto che queste giornate fossero il giusto campo da gioco per poter parlare di rapporti personali, di relazioni fra esseri umani».

Con Leo siete andati a recuperare lo spirito migliore della commedia all'italiana.
«Spero che abbiamo imparato la lezione della commedia all'italiana, che consiste nel raccontare grandi drammi con ironia e sarcasmo. Abbiamo voluto mettere ogni tanto qualche risata all'interno di storie nelle quali c'è poco da ridere. È la strada che seguo da anni e continuerò a percorrere anche nei prossimi progetti».

Tutti ricordano il personaggio di Nando Martellone che ha interpretato nelle varie stagioni di "Boris". Carolina Crescentini ha raccontato che i fan le urlano per strada "cagna maledetta", come accade nella serie. Capita anche a lei di essere riconosciuto e avvicinato per quel ruolo?
«In passato mi succedeva molto di più, recentemente capita meno. Ma succede per tutti i personaggi: Francesco Pannofino viene chiamato René, Pietro Sermonti Stanis. Tutti noi dobbiamo molto a questa serie, che ha portato alla luce un gruppo di lavoro. Adesso so che stanno lavorando sulla quinta stagione, sono in attesa di leggere il copione».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE