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Folgorata dalla disciplina a Bali, la cantante è diventata un’istruttrice qualificata
ROMA - La musica le ha dato fama e successo, lo yoga le sta dando ora l’equilibrio necessario per vivere serenamente la sua vita. Parliamo di Irene Grandi, cantante 53enne che negli ultimi anni ha deciso di frequentare meno il mondo dello spettacolo per intraprendere un viaggio interiore: a sostenere questo suo cambiamento c’è lo yoga, di cui è diventata istruttrice. Attraverso questa disciplina la Grandi ha scoperto un nuovo rapporto con sé stessa e la passione per la vita in campagna.
«Mi piace stare in mezzo alla natura - ha confessato l’artista al Corriere della Sera -. Ho un piccolo giardino, e anche se con la siccità muore tutto, sono riuscita per miracolo a far crescere la lavanda. La raccolgo e la infilo nei sacchettini da mettere nel bucato. A volte penso che sono isolata, in città avrei più occasioni per il mio lavoro. Poi però non ce la fo’ a lasciarla». La Grandi ha i suoi allievi, che ha seguito anche durante la pandemia di coronavirus. «Ma non ho una classe, ma durante il lockdown ho dato lezioni online ai fan. Dopo la musica è la mia seconda passione, mi riempie la vita. Chissà, quando diventerò più anziana diventerà la prima... perché a un certo punto bisogna avere il coraggio di venire via. Pratico uno yoga non particolarmente acrobatico, è meditativo, legato al respiro. Porto sempre un tappetino con me e prima di un concerto o dopo un lungo viaggio faccio esercizi di pranayama. Spesso scelgo vacanze yogiche, cambio stile di vita: mi alzo e vado a letto presto».
Lo yoga ha folgorato la Grandi nel 2010, durante un viaggio nel sud-est asiatico. «Lo yoga si apprezza nei momenti di crisi. Mi ero accorta che tutto quello per il quale avevo lavorato non mi dava più soddisfazione. I miei punti di riferimento erano volati via. In crisi, disperata, stanchissima decisi di partire da sola, per Bali. Scoprii un altro mondo, legato alla spiritualità. È stata una purificazione generale. Sono tornata in forma smagliante. Per un periodo ci sono andata ogni anno, fino a quando ho scoperto che vicino a me, a Ponsacco, c’è il Centro studi Bhaktivedanta, una scuola splendida. Bisogna studiare parecchio, entrare in un linguaggio, si usano tante parole in sanscrito, fanno anche dei corsi per insegnarlo».
