La star del plurinominato “Green Book“, per il suo ruolo ha dovuto ingrassare 20 kg a suon di junk food: «Avanzi? Non ce n'erano mai»
ZURIGO - “Green Book“, road movie in odore di Oscar (e nelle sale ticinesi da questa sera) parla di razzismo, musica, amicizia e... cibo.
Viggo Mortensen (60), per vestire i panni del buttafuori/driver Tony Vallelonga – che nel film consuma costantemente junk food – ha dovuto prendere qualcosa come 20 kg. Com'è stato? 20 Minuten ne ha parlato con il diretto interessato e il regista Peter Farrelly (62).
Viggo, quanti hot dog, pizze e alette di pollo hai mangiato mentre giravi?
Ad un certo punto ho smesso di contare (ride). Però Peter mi sembra abbia tenuto il conto di quella gara all'ultimo hot dog..
Peter, è vero?
Sì, penso fossimo arrivati a 16!
Com'è... mangiare per lavoro?
All'inizio era divertente ingozzarsi, devo ammetterlo, ma dopo un po' mi sono reso conto che dovevo comunque trattenermi un po'. Quando non ero sul set mangiavo normalmente. Ti accorgi che sta funzionando quando ti metti i pantaloni e ti dici: «Ah, come sono stretti, ci vorrebbe proprio una taglia in più!».
Dì la verità, quanti cestelli da Kfc hai fatto fuori quando giravate le scene in macchina?
Eh sì, parecchi. Mahershala Ali è uno che alle sue linee ci tiene, gli piace riprovarle diverse volte per rendere la scena perfetta. E ciak uno, e ciak due e sentivi Peter urlare: «Abbiamo bisogno di altre alette di pollo» (ride).
All'inizio del film ti bevi un'intera bottiglia di latte in un colpo solo. Quanto è stato difficile?
Peter Farrelly: Al primo tentativo l'ha fatta fuori quasi tutta, si è fermato e ha detto: «Ah, pensavo di averla finita». Allora ne ha chiesta un'altra.
Viggo Mortensen: E pure una terza... Alla fine devo dire che il latte non mi dispiace.
E con gli avanzi, che facevate?
Ah, di quelli non ce n'erano... Ci pensavo sempre io! (ride)