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LOCARNO FESTIVALEcco i film da non perdere secondo Chatrian

12.07.18 - 06:01
È stato presentato ieri alla stampa il cartellone del 71esima edizione della rassegna, in programma dal 1. all’11 agosto
TiPress
Ecco i film da non perdere secondo Chatrian
È stato presentato ieri alla stampa il cartellone del 71esima edizione della rassegna, in programma dal 1. all’11 agosto

LOCARNO - Abbiamo parlato con il direttore artistico Carlo Chatrian.

Direttore, quali i cinque film da non perdere quest’anno in Piazza Grande?

«Pensando anche al pubblico ticinese, direi innanzitutto “Un nemico che ti vuole bene”, una commedia con Diego Abatantuono del regista svizzero Denis Rabaglia. Aggiungerei poi il sequel di “The Equalizer”, ossia “The Equalizer 2”, una spy story interessante di Antoine Fuqua con protagonista Denzel Washington. Poi, “L’ospite” di Duccio Chiarini,  con Daniele Parisi, che racconta le vicende di un 40enne autosfrattatosi: va di casa in casa, da amici e parenti, per poi finalmente trovare una sua sistemazione. Questo film, diciamo, è un po’ un pretesto per raccontare questa generazione di mezzo che fatica un po’ a vedere il futuro in maniera stabile. Un altro punto forte del programma è la presenza di Ethan Hawke, che a Locarno, oltre a ricevere l’Excellence Award, viene da regista con “Blaze”: un film biografico che narra le vicende del cantante country - ucciso nel 1989 - Blaze Foley, di cui veste i panni Ben Dickey. Per chiudere, direi “I Feel Good” di Benoît Delépine e Gustave Kervern con Jean Dujardin nel ruolo di un imbroglione molto simpatico».

Questa è l’ultima edizione del Locarno Festival che si trova a dirigere: che cosa le mancherà di più?

«Sicuramente Piazza Grande. Così come quell’emozione che ti dà questo luogo unico, poiché non è solo una sala da cinema, ma l’immagine di un’intera comunità».

E di Locarno che cosa porterà a Berlino, come nuovo direttore artistico del festival cinematografico?

«Porterò me stesso, così come sono. Con la mia personalità e la mia passione per il cinema. Spero di sorprendere il pubblico anche in una rassegna diversa come quella della Berlinale».

 

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