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Pechino nega di aver fatto cambiare idea a Kim e si augura che il summit con gli Stati Uniti abbia luogo
PECHINO - La Cina ha avuto un ruolo positivo nella penisola coreana e spera che «il summit tra Usa e Corea del Nord del 12 giugno a Singapore possa procedere senza intoppi».
È il commento del portavoce del ministero degli Esteri Lu Kang sulle affermazioni del presidente americano Donald Trump che ieri, ricevendo alla Casa Bianca il presidente sudcoreano Moon Jae-in, ha ribadito che i recenti incontri avuti col presidente cinese Xi Jinping abbiano influenzato il leader nordcoreano Kim Jong-un a cambiare e a irrigidire i toni prima del vertice.
«Gli unici sforzi che la Cina ha fatto sulla vicenda sono stati quelli di incoraggiare le due parti a fare pace e ad avere un dialogo. La nostra influenza e semplicemente positiva», ha aggiunto Lu.
Nello Studio Ovale, avendo alla sua destra Moon, Trump ha ribadito di credere «ci sia stato un cambio di attitudine di Kim dopo il meeting con Xi (del 7-8 maggio a Dalian, ndr). C'è stata una differenza dopo che Kim ha lasciato la Cina la seconda volta».
Il presidente Xi «è un giocatore di poker di livello mondiale. È possibile che niente sia successo, non sto incolpando alcuno. Ma c'è stata una diversa attitudine dalla Corea del Nord dopo il secondo meeting», ha detto Trump, rimarcando la buona relazione personale costruita con Xi.
