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Genitori infuriati per il provvedimento della scuola, la preside si difende
MILANO - Scoppia un “caso schiscetta” in una scuola media di Milano, la “Negri” in zona San Siro, dopo che alcuni giorni fa un ragazzino di 11 anni è stato fatto uscire dall'istituto per la pausa pranzo, solo perché si era portato il cibo da casa.
«Almeno una telefonata dalla scuola potevano farmela, si tratta della sorveglianza di un minore» ha raccontato il padre dell'allievo al Corriere della Sera. «Avevo raccomandato a mio figlio di rimanere nell’istituto. La circolare inviata a casa dava ai ragazzi l’autorizzazione a uscire, non parlava di obblighi. Un’insegnante ci aveva detto che era possibile restare in classe».
La preside - il cui modo di agire è stato peraltro segnalato alle autorità scolastiche - si difende: «I genitori avrebbero dovuto avvisarci, non lo hanno fatto. Ho già spiegato al provveditorato, ci siamo confrontati anche con Milano Ristorazione sul comportamento da adottare e il ministero ha mandato una nota».
