Cerca e trova immobili

WEFMolti lavori spariranno e un impiego su quattro non sarà più lo stesso

01.05.23 - 09:34
Sono le conclusioni a cui sono arrivati gli specialisti che hanno lavorato a uno studio del Forum economico mondiale
Reuters
Fonte Ats ans
Molti lavori spariranno e un impiego su quattro non sarà più lo stesso
Sono le conclusioni a cui sono arrivati gli specialisti che hanno lavorato a uno studio del Forum economico mondiale

DAVOS - Quasi un impiego su quattro (il 23%) cambierà entro il 2027 e il 2% sarà eliminato: è la conclusione cui giunge uno studio pubblicato oggi del Forum economico mondiale (WEF).

Gli specialisti della fondazione con sede a Ginevra hanno compiuto un'indagine raccogliendo il punto di vista di 803 aziende - che impiegano complessivamente 11,3 milioni di lavoratori - in 27 distretti industriali e 45 economie di tutte le regioni del mondo.

Sulla base delle loro risposte i ricercatori avanzano previsioni per un complesso di 673 milioni di posti di lavoro. Viene attesa una crescita strutturale di 69 milioni impieghi, a cui fa da contraltare l'eliminazione di 83 milioni: al netto andranno persi quindi 14 milioni, pari al 2% dell'occupazione attuale.

La transizione verde, gli standard ESG (environmental, social and governance, cioè principi ambientali, sociali e di buon governo d'impresa) e la rilocalizzazione delle catene di approvvigionamento sono i principali motori della crescita occupazionale, mentre le sfide economiche, tra cui l'inflazione elevata, il rallentamento della crescita economica e le carenze di approvvigionamento rappresentano la minaccia maggiore.

Il progresso nell'adozione delle nuove tecnologie e la crescente digitalizzazione causeranno un significativo ricambio nel mercato del lavoro, con un effetto positivo complessivo sulla creazione di occupazione, si dicono convinti gli esperti del WEF.

I ruoli in più rapida crescita sono spinti dalla tecnologia e dalla digitalizzazione. Il big data è al primo posto tra le tecnologie destinate a creare posti di lavoro, con il 65% degli intervistati che prevede una crescita occupazionale nei ruoli correlati. Si stima che l'occupazione di analisti e scienziati dei dati, specialisti dell'apprendimento automatico dell'intelligenza artificiale (IA) e di professionisti della sicurezza informatica crescerà in media del 30% entro il 2027.

Il commercio digitale porterà ai maggiori incrementi assoluti di posti di lavoro: vengono pronosticati circa due milioni di nuovi ruoli incentrati sul digitale. Allo stesso tempo anche i profili in più rapida diminuzione sono spinti dai cambiamenti della tecnologia e dalla digitalizzazione: a rischio sono in particolare i ruoli impiegatizi o di segreteria.

Il rapporto 2023 sul futuro dell'occupazione suggerisce che le mansioni non sono considerate più automatizzate di quanto non lo fossero tre anni fa, quando il documento è stato pubblicato per l'ultima volta. Circa un terzo delle mansioni (34%) è attualmente automatizzato, appena l'1% in più rispetto al 2020. Le aziende intervistate inoltre hanno rivisto al ribasso le loro aspettative di ulteriore automazione, passando al 42% delle mansioni entro il 2027, rispetto alle stime del 2020 che prevedevano che sarebbe stato automatizzato il 47% delle mansioni entro il 2025.

Tuttavia mentre le aspettative circa lo spostamento del lavoro fisico e manuale operato dalle macchine sono diminuite, il ragionamento, la comunicazione e il coordinamento - tutte caratteristiche con un vantaggio comparativo per gli esseri umani - dovrebbero essere più automatizzabili in futuro. L'intelligenza artificiale, uno dei fattori chiave del potenziale spostamento algoritmico, dovrebbe essere adottata da quasi il 75% delle aziende intervistate e si prevede che porterà a un elevato ricambio, con il 50% delle società che si aspetta che ciò creerà una crescita dell'occupazione e il 25% che prevede invece che causerà perdite di posti di lavoro.

Gli investimenti nella transizione verde e nella mitigazione dei cambiamenti climatici, così come la crescente consapevolezza dei consumatori sui temi della sostenibilità, stanno guidando la trasformazione dell'industria e aprendo nuove opportunità nel mercato del lavoro. I maggiori effetti netti di creazione di posti sono attesi dagli investimenti che facilitano la transizione verde delle imprese, come previsto da oltre la metà degli intervistati. Poiché i paesi cercano di incrementare le fonti di energia rinnovabile i ruoli di ingegnere delle energie rinnovabili saranno molto richiesti.

Gli investimenti favoriranno anche la crescita di ruoli più generalisti nel campo della sostenibilità, come gli specialisti della sostenibilità e i professionisti della protezione ambientale, per i quali si prevede una crescita rispettivamente del 33% e del 34%, che si tradurrà in una progressione di circa un milione di posti di lavoro.

I maggiori incrementi assoluti in termini di impiego verranno però dall'istruzione e dall'agricoltura. Il rapporto rileva che l'occupazione nel settore dell'istruzione dovrebbe crescere di circa il 10%, portando tre milioni di posti di lavoro in più per gli insegnanti di formazione professionale nonché i docenti universitari e di istruzione superiore. Si stima inoltre che gli impieghi per i professionisti dell'agricoltura registreranno un aumento del 15%-30%, con un conseguente aumento di quattro milioni di posti di lavoro.

«Per le persone di tutto il mondo, gli ultimi tre anni sono stati pieni di sconvolgimenti e incertezze per le loro vite e i loro mezzi di sostentamento, con il Covid, i cambiamenti geopolitici ed economici e il rapido avanzamento dell'IA e di altre tecnologie che ora rischiano di aggiungere ulteriore incertezza», afferma Saadia Zahidi, direttrice generale del WEF, citata in un comunicato.

«La buona notizia è che esiste una chiara strada da percorrere per garantire la resilienza: i governi e le imprese devono investire per sostenere il passaggio ai lavori del futuro attraverso l'istruzione, la riqualificazione e le strutture di sostegno sociale che possono garantire che gli individui siano al centro del futuro dell'impiego», conclude l'economista di origine pachistana.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE