Polemica attorno a Lucia Azzolina. Il Carroccio chiede le dimissioni ma la risposta non si fa attendere: «Nessun plagio»
ROMA - Nuova polemica in Italia su un esponente del Movimento 5 Stelle. Questa volta sotto i riflettori finisce la neoministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, accusata in un articolo della Repubblica di aver copiato parti della sua tesi per la laurea di specializzazione conseguita nel 2009 all'università di Pisa.
Dalla Lega si alza un coro unanime per chiederne le dimissioni. La diretta interessata, ad Auschwitz per accompagnare gli studenti durante il Viaggio della Memoria, evita di replicare, mentre Matteo Salvini l'accusa di non aver «diritto di dare (e fare) lezioni». «Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: si vergogni e vada a casa», tuona il leader del Carroccio.
Tutto nasce dall'articolo in cui si sostiene che Azzolina abbia attinto informazioni per la sua tesi da numerosi manuali, senza citarli, neanche nella bibliografia. Nelle pagine del quotidiano si dà conto di almeno quattro estratti, paragonandoli con gli originali e sottolineandone la coincidenza. La tesi contestata, 41 pagine intitolate «Un caso di ritardo lieve associato a disturbi depressivi», è stata realizzata in conclusione degli studi presso la Scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario della Toscana.
L'alzata di scudi contro la neoministra parte dal senatore leghista, Alberto Bagnai. «Ora facciamo come la Germania, dove Guttenberg, nel 2011, si dimise - scrive su Twitter -. Avete vilipeso il vostro Paese dipingendolo come un focolaio di corruzione? Ora seguite i vostri modelli».
A fargli eco è la deputata, sempre della Lega, Giorgia Latini, vicepresidente della Commissione Cultura alla Camera. «Chiederemo al ministro Azzolina di venire subito in Aula a riferire e di rassegnare immediate dimissioni, come già in passato hanno fatto i suoi omologhi in altri Paesi - evidenzia -, perché gli italiani e il mondo della scuola meritano rispetto e verità».
Il caso Azzolina richiama alla mente quello di Marianna Madia. Nel 2017, quando era ministra per la Pubblica Amministrazione, fu accusata di aver copiato la tesi di dottorato. Per questo l'allora deputato M5s Danilo Toninelli ne chiese le dimissioni. Successivamente una commissione di saggi, incaricata dalla scuola IMT Alti Studi di Lucca, verificò e validò il grado di originalità della tesi chiudendo definitivamente il caso.
«Nessun plagio» - La risposta non si è fatta attendere. «Non fatevi prendere in giro, non è né una tesi di laurea, né un plagio. Ho sentito tantissime sciocchezze in queste ore, d'altra parte non mi stupisce che Salvini non sappia distinguere una tesi di laurea da una relazione di fine tirocinio Ssis (scuola di specializzazione all'insegnamento secondario). Non ha mai studiato in vita sua e sarebbe strano se le distinguesse», ha detto la ministra, rispondendo alla richiesta di dimissioni del leader della Lega.