«Nel governo Netanyahu la parola pace è diventata un termine volgare» ha dichiarato l'ex ministra
TEL AVIV - Tzipi Livni, ex ministra degli esteri e tra i principali esponenti dell'opposizione al governo di Benyamin Netanyahu, non parteciperà alle elezioni del 9 aprile con il suo partito, ritirandosi dal voto.
Lo ha annunciato lei stessa in una conferenza stampa: «Continuerò a lottare a livello personale per realizzare il mio obiettivo: uno stato ebraico e democratico e la separazione dai palestinesi».
«Questi ultimi anni - ha proseguito Livni - sono stati per me difficili in modo particolare». Riferendosi alla svolta politica impressa dal premier Benjamin Netanyahu ad Israele dopo le politiche del 2015, Livni ha rilevato: «Quello che un tempo era ovvio è divenuto controverso, la democrazia è sotto attacco, la parola pace è divenuta un termine volgare, i tentativi di separazione dai palestinesi si sono trasformati in tentativi di annessione».
Secondo la Livni nelle prossime elezioni sarà in discussione il futuro del regime politico in Israele: «Trovo terribile - ha rilevato - che oggi occorra coraggio per esprimere ancora i valori enunciati dalla nostra proclamazione di indipendenza, che invece erano dati per scontati in passato».
«Oggi lascio la politica - ha concluso - ma non ho dubbio che la nostra strada prevarrà. Spero che in queste elezioni si vada verso la strada in cui credo, verso la pace».