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SPAGNACon Puigdemont la Catalogna rilancia la corsa alla secessione

11.01.16 - 07:30
"Viva la Catalogna Libera" ha gridato il nuovo presidente dopo l'annuncio del risultato del voto
Con Puigdemont la Catalogna rilancia la corsa alla secessione
"Viva la Catalogna Libera" ha gridato il nuovo presidente dopo l'annuncio del risultato del voto

MADRID - Un mese per gettare le basi della futura secessione, 18 per arrivare alla repubblica catalana: con il nuovo presidente Carles Puigdemont riparte la corsa della Catalogna verso l'indipendenza dalla Spagna.

"Viva la Catalogna Libera" ha gridato il nuovo presidente dopo l'annuncio del risultato del voto: 70 si, 63 no, 2 astensioni. Da Madrid è arrivata l'immediata replica del premier spagnolo Mariano Rajoy, che ha annunciato che si opporrà a qualsiasi nuova spinta verso l'indipendenza catalana.

Rajoy ha detto di avere parlato con i leader dei due altri partiti 'spagnolisti', Pedro Sanchez e Albert Rivera, di Psoe e Ciudadanos, e di avere ottenuto il loro appoggio. Puigdemont, entrato in corsa ieri dopo la rinuncia del presidente uscente, il secessionista Artur Mas, ha confermato nel discorso di investitura il traguardo delineato da Mas: indipendenza nel 2017.

"Entriamo in un periodo eccezionale" fra "post-autonomia e pre-indipendenza" ha annunciato. Le due liste indipendentiste, Junts per Si di Mas e Puigdemont e i radicali della Cup, il cui veto ha costretto al 'sacrificio' il presidente uscente, hanno la maggioranza assoluta con 72 deputati su 135.

La mozione che il parlamento catalano ha adottato in novembre per loro iniziativa - rimasta ferma per il rifiuto della Cup di rieleggere Mas e poi 'annullata' dalla corte costituzionale spagnola - dichiara l'inizio del processo per la creazione della repubblica catalana indipendente.

Puigdemont, sindaco di Girona - la città più indipendentista della Catalogna - e presidente dell'Associazione dei Municipi catalani per l'indipendenza, ha detto che la applicherà, nonostante il veto di Madrid. Entro un mese metterà in cantiere leggi per definire il quadro del processo di indipendenza e di 'disconnessione' dalla Spagna e creare le nuove istituzioni del futuro stato indipendente, una Agenzia fiscale, una Agenzia della Sicurezza Sociale catalane.

Puigdemont ha anche detto che il governo catalano punta a internazionalizzare il processo di secessione, auspicando trattative con il governo spagnolo e l'Ue. Tutte mosse che pongono Barcellona in rotta di collisione con Madrid, dove la situazione politica bloccata creata dalle legislative del 20 dicembre rende fragile il governo uscente del premier Mariano Rajoy.

La svolta dell'ultimo minuto in Catalogna - il sacrificio di Mas - ha evitato un ritorno alle urne probabilmente disastroso per gli indipendentisti, pone sotto forte pressione i partiti spagnoli finora incapaci di delineare una nuova maggioranza di governo, con la prospettiva di un ritorno alle urne.

Rajoy, primo arrivato alle politiche ma senza maggioranza, si scontra con il veto dei socialisti a una Grande Coalizione alla tedesca. Il leader del Psoe Pedro Sanchez vuole una coalizione 'alla portoghese' con Podemos, che però esige un referendum sull' indipendenza catalana che i baroni socialisti escludono.

Ma la nuova emergenza catalana, secondo El Pais, potrebbe spingere il Psoe a riconsiderare l'offerta di una grande coalizione anti-secessione con Rajoy e con Ciudadanos. Lo scontro fra Madrid e Barcellona ora sembra inevitabile. Il nuovo President Puigdemont è apparso determinato almeno quanto Mas. "Non sono tempi - ha avvertito - per i codardi".

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