I toni sono quelli da ultimi giorni di campagna elettorale e così dopo l'ennesimo affondo contro i pm "di sinistra", bollati come "malattia della democrazia", il Cavaliere ci tiene ad annunciare che, grazie "alla compattezza della maggioranza" il governo potrà non solo "terminare gli ultimi due anni di legislatura" ma anche "portare a termine quelle riforme che non sono state realizzate per il veto di Fini e Casini".
Nella mente del premier c'è dunque la modifica dell'assetto Istituzionale: "Il presidente del Consiglio nel nostro Paese non ha poteri", mette in chiaro il Cavaliere spiegando come una riforma sia "indispensabile" e debba contenere tre punti fondamentali: "Cambiare la composizione della Corte costituzionale - spiega - cambiare i poteri del presidente della Repubblica e come in tutti i governi occidentali dare più potere al presidente del Consiglio e al Governo".