Presunto sequestro del piccolo Eitan, anche la nonna è sotto indagine

Avrebbe lasciato l'Italia alla volta d'Israele il giorno prima dei fatti
Avrebbe lasciato l'Italia alla volta d'Israele il giorno prima dei fatti
PAVIA - Anche la nonna di Eitan, il bimbo superstite della tragedia del Mottarone, sarebbe coinvolta nel presunto rapimento del bimbo. La procura di Pavia indaga anche lei per sequestro.
Lo ha dichiarato a una radio israeliana il marito della zia di Eitan, alla quale il piccolo era stato affidato in Italia. «La nonna materna di Eitan, Etty, era in Italia ed è parte del rapimento» ha dichiarato Or Nirko. Avrebbe lasciato l'Italia il 10 settembre, un giorno prima del presunto viaggio fino a Lugano e poi del volo in Israele con un jet privato. L'uomo dice di «non credere che Eitan arrivi a comprendere di essere stato rapito. Mi immagino che la famiglia materna lo abbia persuaso che lui è tornato da una vacanza e che non sappia del reato compiuto a suo danno. Potete immaginarvi come ci sentiamo».
Ma è la stessa Esther Cohen, la nonna di Eitan, a rispondere alle accuse attraverso i microfoni della stessa emittente radiofonica: «Le sue condizioni sono pessime e finalmente, dopo quattro mesi, i medici vedranno cosa gli è accaduto. In questo tempo non ha visto alcun medico a parte sua zia Aya in Italia, che però si occupa di detenuti. Per quattro mesi hanno impedito a me e a Shmuel di consultarci con medici e psicologi».
Si parla poi di un uomo che potrebbe essere coinvolto nella vicenda: costui avrebbe intervistato Eitan a distanza, su richiesta dei nonni.





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