Il caso di una bambina argentina alla quale è stata proibita l'interruzione di gravidanza ha creato un movimento che è andato oltre i confini nazionali
BUENOS AIRES - Abusata ripetutamente dal compagno 65enne della nonna, una bambina di soli 11 anni è rimasta incinta. Nonostante le sue richieste e preghiere, non le è stato permesso di abortire. Nell'attesa che la situazione cambiasse, la piccola ha tentato due volte il suicidio, fino al parto d’urgenza. La figlia non è sopravvissuta.
Questa agghiacciante storia arriva dall’Argentina, dove l’interruzione di gravidanza non è legale. I casi in cui è permessa sono quelli in cui è stata provata una violenza o quando la salute della madre è a rischio.
En Ica, falleció una niña de 13 años luego de dar a la luz un bebé. Hoy, en Pachacamac, otra niña de 13 años está postrada en su cama, con 21 semanas de embarazo. ¿Cuántas historias como estas vamos a esperar? ¡Les hemos fallado! #NiUnaNiñaMenos #PlenoMujer #8M #NiñasNoMadres pic.twitter.com/dBdVE85JkN
— Es Momento (@EsMomento_pe) 7 marzo 2019
Il caso sta facendo il giro del mondo. Nel Paese sudamericano si è sollevata una protesta, molte associazioni sostengono che la vicenda della 11enne sia stata sfruttata per questioni politiche. I medici e i legali non hanno mai preso posizione per «convinzioni personali».
«Una bambina, non una madre», è questo l’urlo che sta invadendo la rete. Sotto l’hastag #NiñasNoMadres stanno comparendo molte foto di donne, anche famose, ritratte quando avevano solo 11 anni.
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