L’"oro bianco" australiano va a ruba in Cina: fermato un traffico di latte in polvere

I prezzi di vendita con l'esportazione si triplicavano. Il traffico andava avanti da diversi anni
SYDNEY - Sei persone sono state fermate con l’accusa di aver venduto illegalmente latte in polvere in Cina. Solo per quanto riguarda gli ultimi 12 mesi si tratta di un traffico pari a un milione di dollari australiani (720.000 dollari americani).
Danny Doherty, della Polizia di Stato del Nuovo Galles del Sud, ha spiegato che si tratta di sicuro di un’attività che va avanti da molto più tempo, grazie a migliaia di spedizioni. «Prevediamo ulteriori arresti». La polizia ha sequestrato anche altri prodotti, fra cui vitamine e miele, e denaro in contanti e sta cercando di individuare tutti i punti vendita in Cina. «Pensiamo che sia un gruppo criminale abbastanza grande che opera in un mercato estero a scapito degli australiani».
I locali stanno infatti osservando da anni il fenomeno dei daigous, ovvero cinesi all’estero, visitatori o residenti, che fanno acquisto di beni di consumo destinati ad altri in patria, spesso per puro profitto. Questi intermediari sono sovente studenti o uomini d’affari.

Polizia
Il latte in polvere australiano è considerato “oro bianco” perché di qualità maggiore e più sicuro rispetto ai prodotti cinesi, che negli ultimi anni hanno dato diversi problemi anche alla salute. Con l’aumento della disponibilità economica della classe media cinese la richiesta è aumentata vertiginosamente.
I genitori australiani si sono lamentati della mancanza di questo prodotto nei negozi. Lo scorso anno un supermercato ha deciso di venderlo solo al banco con un limite di quantità, in modo da servire solo chi veramente ne avesse bisogno. Spesso non vengono vendute più di due confezioni a singolo compratore, mentre un sito online restringe gli acquisti ai soli residenti in Australia.
I prezzi di vendita con l'esportazione si triplicano. Secondo i media australiani, i barattoli acquistati per circa 30 dollari in Australia sono stati rivenduti per circa 100 dollari in Cina.




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