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UCRAINA / STATI UNITILa guerra, la copertina di una rivista e come vediamo il mondo

29.07.22 - 13:15
Perché Olena Zelenska su Vogue è un problema per molti, e perché per altri non dovrebbe esserlo
VOGUE AMERICA
La foto di Olena Zelenska e Volodymyr Zelensky su Vogue America.
La foto di Olena Zelenska e Volodymyr Zelensky su Vogue America.
La guerra, la copertina di una rivista e come vediamo il mondo
Perché Olena Zelenska su Vogue è un problema per molti, e perché per altri non dovrebbe esserlo

KIEV - Scatti di una grandissima della fotografia come Annie Leibovitz, la copertina di una rivista conosciuta in tutto il mondo come Vogue America. E anche le conseguenti polemiche sono su scala planetaria. A distanza di un paio di giorni non si è ancora placata l'eco della storia di copertina digitale concessa a Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Cerchiamo di capire perché.

"Il ritratto del coraggio" titola Vogue a proposito della First Lady di Kiev, che nelle pagine della rivista patinata spiega a proposito del conflitto in corso nel suo paese: «Non abbiamo dubbi sulla nostra vittoria. Non vediamo l'ora di vincere. E questo è ciò che ci fa andare avanti».

Il messaggio delle foto - Il principale problema sottolineato sui social e sui media sta nelle foto a corredo della cover story scritta da Rachel Donadio. Nel contrasto tra la situazione di una guerra costellata di atrocità e il posare con make up impeccabile, acconciatura curata e abiti firmati (di griffe ucraine, come precisano le didascalie pubblicate su Vogue). Olena seduta sugli scalini della residenza presidenziale, come già aveva fatto il marito; accanto a un gruppo di soldatesse; in posa insieme al marito, con lo sguardo diritto verso l'obiettivo. «Tutto giusto, tutto perfetto, da risultare perfino artefatto. E tale da ingenerare il dubbio che la retorica delle immagini e delle citazioni finisca oggi sempre per prevalere sulla realtà» come ha scritto Angelo Allegri su Il Giornale.

La difesa di Zelenska - Olena Zelenska non si è pentita e ha difeso la sua scelta su Twitter, sia sull'account personale che su quello istituzionale del ministero degli Esteri di Kiev. «Essere sulla copertina di Vogue è un grande onore e un sogno per molte persone in vista e di successo nel mondo. L'unica cosa che auguro a tutti loro è che ciò non accada perché c'è una guerra nel loro Paese».

Il precedente - La First Lady ucraina era già finita - a conflitto in corso - sulla copertina di Time, con uno scatto in bianco e nero e il titolo "La sua guerra privata". Ma non c'era stata l'ombra di una polemica. Il problema, apparentemente, sta nel concedersi a una rivista che fa della moda e del lifestyle il focus principale della sua attività. «Un passo falso, una pessima idea» questo «servizio fotografico di moda in tempo di guerra» secondo il politologo Ian Bremmer, che ritiene comunque Zelensky l'assoluto vincitore della «guerra dell'informazione» che corre parallela a quella sul campo di battaglia. «Il vero scandalo dell'intervista a Zelensky e sua moglie non è che sia su Vogue» riflette Fabiana Giacomotti su Il Foglio. «Il problema è veramente il carattere della rivista? Domanda sciocca. Forse bisognerebbe concentrarsi sulle ragioni e mobilitazioni politiche che hanno fatto sì che i due coniugi vi apparissero». 

Il posto sbagliato al momento sbagliato? - Interessante la spiegazione data da Vanessa Friedman sul New York Times: «In una certa misura, il dibattito mostra semplicemente quanto siano ancora intricati i nostri sentimenti sulla moda e quanto rimanga radicata la visione di essa come un argomento non serio, nonostante il fatto che la moda sia una parte fondamentale della cultura pop e il raro equivalente di un linguaggio globale». Una componente di questo linguaggio «che ogni politico, e personaggio pubblico, impiega per i propri fini, che lo vogliano ammettere o meno. (Ecco perché, nonostante i rischi, continuano ad apparire su riviste come Vogue)».

«Inutilità delle polemiche» - C'è anche chi è sorpreso da questo turbinio di polemiche, come Oliviero Toscani: «Vogue è una rivista di moda e ha fatto bene il suo lavoro. Avrei voluto vedere quelle foto sulle testate italiane che si danno delle arie ma che poi non sono capaci di fare il loro mestiere». Il grande fotografo difende la collega Leibovitz, anche lei tirata in ballo con commenti intrisi di veleno. «Lei è una professionista: ha realizzato degli scatti seri, molto umani. Una cosa rara. Leibovitz sa come fotografare le persone, non si improvvisa. A differenza di tanti altri fotografi».

Ha vinto Vogue - Se c'è un vincitore di questa polemica è, alla fine, proprio la rivista. «Mettendo la signora Zelenska in copertina, Vogue sta promuovendo il suo ruolo di volto e voce riconoscibili della lotta» aggiunge Friedman. E la First Lady ucraina, «apparendo in pubblico e sollevando questioni in pubblico, quando suo marito non può, mantiene vivi i bisogni del suo paese nella conversazione internazionale in un momento in cui altre crisi sono in lizza per l'attenzione» dell'opinione pubblica.

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