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BERLINO - I cardinali e vescovi tedeschi salutano l'apertura di papa Francesco ad una riflessione sulla «consacrazione» in via eccezionale per i «viri probati». Lo scrive la Sueddeutsche Zeitung di oggi, raccogliendo il commento della Chiesa cattolica tedesca alle parole del pontefice nell'intervista rilasciata a Die Zeit.
Parlando con la rivista, Papa Francesco aveva ribadito la possibilità di una «riflessione» sull'argomento, negando tuttavia, comunque, la fine del vincolo del celibato sacerdotale. «Non è la soluzione alla mancanza di vocazioni», aveva detto fra l'altro.
Il suo contributo è un «impulso prezioso» ha detto il presidente dell'assemblea episcopale tedesca, e cardinale di Monaco, Reinhard Marx.
I cosiddetti 'viri probati' sono uomini di età non giovane, sposati, che conducono una vita familiare e religiosa esemplare, e ai quali alcuni ritengono che possano essere affidati compiti nella Chiesa al pari dei sacerdoti.
L'esigenza di mettere in campo queste figure laiche si sente soprattutto nelle diocesi di grandissime dimensioni in cui non c'è un numero sufficiente di sacerdoti. La questione è da anni caldeggiata non solo dai vescovi tedeschi ma anche da quelli brasiliani. In particolare il cardinale Claudio Hummes ha più volte fatto sapere di pensare a questa soluzione per l'Amazzonia dove la vastità del territorio fa sì che non sempre le comunità cristiane abbiano la possibilità di avere un sacerdote per le celebrazioni e per i sacramenti.
