Il governo greco risponde alla critiche
ATENE - Il governo greco risponde alla critiche sulle asserite mancanze di Atene nella gestione dell'emergenza profughi, e in una nota ricorda non solo i numeri della sua azione, ma anche le attività svolte finora nei settori più critici della gestione dei flussi migratori, costati finora 1 miliardo di euro. Sulle coste elleniche, secondo queste cifre, ci sono stati 758.596 sbarchi (da gennaio al 9 dicembre 2015), più 3.283 arrivi attraverso la frontiera terrestre di Evros (gennaio - settembre 2015). Sono 66.400 i rifugiati destinati alla ricollocazione dalla Grecia verso altri paesi dell'UE. Sono state 94.024 le persone soccorse al mare dalla Guardia Costiera greca, 206 i morti in acque elleniche, 413 i trafficanti arrestati.
La nota del governo di Atene elenca poi alcuni 'miti' - questa la definizione - sull'azione della Grecia.
''Mito n.1: La Grecia non è riuscita a sigillare i suoi confini. La realta': I controlli alle frontiere di mare sono diversi da quelli di terra. Non si possono costruire barriere e il diritto internazionale proibisce il respingimento. Al contrario, il diritto internazionale impone il soccorso alle persone in pericolo in mare. La Grecia adempie tutti i suoi impegni internazionali con operazioni di soccorso che salvano migliaia di vite umane".
"Mito n.2: La Grecia non accetta assistenza dall'Ue, sia umanitaria che di Frontex. La realta': Frontex gia sta aiutando la Grecia per l' identificazione e la registrazione dei migranti in arrivo sulle isole dell'Egeo, mentre una operazione simile sta per iniziare ai confini del paese con la FYROM. La Grecia ha anche chiesto a Frontex di attivare le squadre di intervento rapido (RABIT) sulle isole greche dell'Egeo. Quello che la Grecia non accetta sono pattugliamenti congiunti e osservatori della FYROM, perche il controllo delle frontiere e una responsabilita nazionale''.
Oltre a citare altri 'miti', e a fornire la propria versione, il governo parla anche del tema 'caldo' delle registrazioni e spiega: ''La legislazione approvata prevede cinque hotspot sulle isole di Chios, Kos, Leros, Lesbo e Samos nell'Egeo Orientale, che saranno creati dal Ministero della Difesa ellenico. L'hotspot di Lesbo, con capacita di registrazione di 4.000 persone al giorno e già in funzione. Gli hotspot di Kos e Leros, con capacita di registrazione di 1.000 persone al giorno ciascuno, saranno pronti entro la fine del 2015. Gli hotspot di Chios e Samos, con capacita di registrazione di 1.000 persone al giorno ciascuno, saranno pronti entro la fine del gennaio 2016 Verra' creato un centro di registrazione alla confine della Grecia con la FYROM, a Idomeni. La Grecia implementa tutte le norme del sistema Eurodac''.