Notte di violenza a Toronto, dove il raduno dei Grandi della Terra ha scatenato la consueta sequenza di scontri e danneggiamenti
TORONTO - Vetrine di banche, ristoranti McDonald e altre multinazionali sfondate, auto della polizia date alle fiamme. E' stata una notte di violenza a Toronto dove, in occasione dell'apertura del G20, poche centinaia di black block hanno rubato la scena agli almeno diecimila partecipanti a una manifestazione che voleva essere pacifica.
Di questi scontri sono stati testimoni due giovani ticinesi, che risiedono nella città canadese da alcuni mesi, e raccontano di come le frange violente dei manifestanti abbiamo sistematicamente preso di mira, in quella che ormai una tragica consuetudine, i negozi facenti capo a multinazionali, devastandoli.
Il clima in città ha costretto le autorità canadesi a chiudere la metropolitana nella zona del centro. Chiusi, per precauzione, anche numerosi negozi e banche. La presenza massiccia della polizia non ha scoraggiato i violenti, anche perchè inizialmente hanno agito in una zona non presidiata dalle forze dell'ordine. Poi i piu facinorosi sono arrivati nella zona dove doveva svolgersi il G20, giungendo a contatto con il cordone di polizia schierato in assetta antisommossa.
I black block, come raccontano i testimoni ticinesi, hanno poi cercato di confondersi agli altri manifestanti. Spiega il capo della polizia di Toronto Bill Blair: "Molti membri di questo gruppo, persone coinvolte nelle azioni violente sono state osservate arretrare fino al Queen's Park dove si sono cambiati, smettendo i loro vestiti completamente neri per confondersi con gli altri. I miei uomini hanno sorvegliato quell'area e poi hanno arrestato molti di quegli individui".
Il resto dei manifestanti, va detto, si è comportato in maniera assolutamente civile, documentando con foto e video le devastazioni commesse dalla minoranza violenta. Manifestazioni contro il G20 si sono svolte a Toronto per tutta la settimana precedente il summit. Il budget che il governo canadese ha messo a disposizione per garantire la sicurezza è stato pari a un miliardo di dollari.
Agr/red
Foto lettori Ticinonline