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Dal MondoCervello: per evoluzione di quello umano "lavori in corso"

08.09.05 - 21:06
Cervello: per evoluzione di quello umano "lavori in corso"

ROMA - Il cervello, l'elemento più distintivo degli esseri umani e che ci rende diversi da ogni altro animale, ci riserverà ancora molte sorprese in futuro perché tuttora è nel pieno di un rapido percorso evolutivo che chissà dove ci porterà.

È quanto sostiene sulla rivista Science Bruce Lahn, docente di genetica umana alla University of Chicago il quale ha dimostrato che geni già riconosciuti come "orchestratori" fondamentali dell'evoluzione del cervello umano, sono tuttora in attivo e rapido cambiamento, favoriti dalla selezione e forse rispondono alla necessità umana di adattarsi a rapidi mutamenti ambientali.

I due geni, micrcefalino e ASPM, sono entrambi importanti perché regolano le dimensioni del cervello, infatti loro difetti sono legati ad anomalie dello sviluppo (microcefalia). In precedenti studi di confronto con gli analoghi geni in altri mammiferi era balzata agli occhi dei genetisti tutta la loro importanza per l'evoluzione del cervello umano. Di certo microcefalino e ASPM hanno dato un grosso contributo al processo evolutivo che ha portato gli ominidi a prendere le distanze dai primati non umani e infine alla comparsa dell'uomo moderno.

Ora in due studi distinti Lahn ha voluto sapere di più sul loro conto, ovvero verificare che la loro corsa evolutiva non si fosse arrestata dopo la comparsa di Homo sapiens. Per queste verifiche Lahn ha confrontato la sequenza dei due geni in un campione di persone rappresentativo di ben 59 diversi gruppi etnici ed ha trovato che per entrambi una serie di mutazioni di recente ha dato vita ad una nuova classe di varianti (alleli) del gene di partenza.

La nuova classe di alleli per microcefalino è emersa non meno di 37 mila anni fa, grosso modo in coincidenza dell'avvento di una rivoluzione culturale che ha portato l'uomo all'arte, alla musica, alle pratiche religiose e alla creazione di utensili sofisticati. Neanche a dirlo, la sua comparsa è stata un successone, tanto che adesso questi nuovi alleli sono presenti nel DNA del 70% degli uomini.

La nuova classe di alleli di ASPM è più recente ancora, circa 5800 anni or sono ed anche questa comparsa si può ricollegare ad una rivoluzione culturale: la civiltà Mesopotamica con la diffusione delle pratiche agricole e la prima forma di linguaggio scritto, datata 7000 anni fa. Oggi questi nuovi fortunati alleli di ASPM sono condivisi dal 30 per cento degli uomini.

Difficile dire se queste due nuove classi di alleli comparse di recente (si noti che in termini evolutivi poche migliaia di anni sono come pochi secondi nell'arco della vita di una persona) siano stati determinanti per le rivoluzioni culturali dell'uomo moderno, se invece siamo di fronte a una pura coincidenza cronologica o, cosa più plausibile, se ci sia stato sinergismo tra i due eventi.

Difficile pure dire quale sia il motore di questa loro evoluzione senza dubbio rapidissima vista la diffusione che hanno raggiunto in così poco tempo.

Poiché il loro ruolo biochimico è ancora per lo più un mistero e poiché l'evoluzione del cervello non può certo far riferimento solo a questa coppia di geni, richiederà molto tempo rispondere a queste domande secondo i genetisti che hanno firmato questi lavori e che stanno tuttora ispezionando i due geni per capirci qualcosa di più.

Una cosa è certa però, conclude Lahn: "i nostri studi dimostrano che la tendenza che si è andata definendo caratteristica determinante nell'evoluzione umana - ovvero la crescita di dimensioni del cervello e della sua complessità - è tuttora in corso; se la nostra specie riuscirà a sopravvivere per un altro milione di anni, scommetto che il cervello umano allora mostrerà differenze strutturali significative rispetto a quello attuale".

ATS
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