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LOCARNOSesso e potere in "La variabile umana"

09.08.13 - 20:00
Il film italiano tanto atteso sulla piazza grande raccontato dai protagonisti
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Sesso e potere in "La variabile umana"
Il film italiano tanto atteso sulla piazza grande raccontato dai protagonisti

LOCARNO - Dopo molti anni di latitanza il Festival del film di Locarno ha proposto un film italiano sulla piazza Grande. Stiamo parlando di  "La variabile umana" del regista italiano Bruno Oliviero, protagonisti Silvio Orlando, nei panni dell'ispettore Monaco, e Giuseppe Battiston.

"Quando ho deciso di fare una fiction dopo molti anni di documentari" ha dichiarato il regista " mi è venuto naturale indirizzarmi sul genere poliziesco- giallo. Ma rispetto ai film di questo genere ho preferito focalizzarmi più sui sentimenti dei personaggi rispetto ai fatti".

"È stata un'esperienza importante per me" ha confessato l'attore Silvio Orlando "c'è stato qualcosa nel modo di come Oliviero ha caratterizzato il personaggio di Monaco e come ci ha diretto sul set che mi ha permesso di vedere un me stesso altro da me. È stata la prima volta, malgrado i miei 56 anni, che mi capitava come attore. Ho capito delle cose che non avevo ancora compreso sulle mie potenzialità, forse perché sono stato sempre molto insicuro. Insomma come un barlume di luce in fondo al tunnel per una mia seconda carriera postuma, da morto" (ride).

La Milano che fa da sfondo al film è simile a Sodoma, ha spiegato il regista. Perché "Milano ha costruito negli ultimi anni il mito del sesso legato al potere. Non che prima non fosse così, è ovvio, ma con gli ultimi casi di cronaca, mi riferisco chiaramente al Ruby gate, è come se questo fenomeno fosse stato sdoganato". Gli fa eco Silvio Orlando: "Negli anni ottanta quando sono arrivato a Milano c'era la così detta "Milano da bere" la città era pervasa da un'euforia idiota. Negli anni la cosa è degenerata sempre di più fino a questi ultimi anni in cui l'idea del corpo come merce per ottenere le attenzioni del potere è diventata quasi "ministeriale".

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