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FFDULRifugiati, guerra e furti d'identità al centro del Film Festival dei Diritti Umani

02.10.23 - 14:46
Torna la rassegna luganese dal 19 al 29 di ottobre. Ecco le prime anticipazioni e le novità per la decima edizione dell'evento.
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IN THE REARVIEW di Maciek Hamela
IN THE REARVIEW di Maciek Hamela
Rifugiati, guerra e furti d'identità al centro del Film Festival dei Diritti Umani
Torna la rassegna luganese dal 19 al 29 di ottobre. Ecco le prime anticipazioni e le novità per la decima edizione dell'evento.

LUGANO - Film, documentari, incontri con ospiti internazionali e locali, fondazioni, ONG, testimoni e autori. Torna, dal 19 al 29 di ottobre, il Film Festival Diritti Umani (prevendita disponibile su Biglietteria.ch). La decima edizione della rassegna, che si propone di «amplificare la voce di chi nel mondo combatte per i propri diritti attraverso il linguaggio della settima arte», presenta alcune novità.

In occasione speciale ricorrenza il progetto “Oltre Festival” si impegna, attraverso mostre, eventi e altre proposte culturali, a portare il Festival in contesti diversi, con l'obiettivo di «arricchire l'esperienza e di raggiungere un pubblico il più variegato possibile». Un nuovo spazio per esplorare temi come l'inclusività e la percezione dell'altro, il diritto alla privacy e le nuove tecnologie. 

Una serie di attività collaterali come mostre all’ex Asilo Ciani, un reading musicale allo spazio L’Ove, un brunch al Ristorante del Gallo a Molino Nuovo, e ancora Il Caffè dei diritti al quartiere Maghetti, spazio di incontro gestiti con radio Gwen e una nuova collaborazione con la libreria Voltapagina Il FFDUL, dunque, si allargherà anche alle periferie, creando un'opportunità di condivisione in nuovi contesti e in altri luoghi, per raggiungere un pubblico il più variegato possibile, grazie a momenti di condivisione al di fuori del consueto spazio del festival.

Tra le anticipazioni di quest'anno segnaliamo “Another body” di Sophie Compton e Reuben Hamlyn, che indaga il lato oscuro e devastante del furto digitale d'identità e “In the rearview” di Maciek Hamela, invece, segue la storia di rifugiati ucraini in fuga dall'invasione russa a bordo di un furgone polacco. Spazio anche al film "Sconosciuti puri" di Valentina Cicogna e Mattia Colombo, infine, porta sullo schermo il coraggio della dottoressa e antropologa forense Cristina Cattaneo, che dirige l’Istituto medico-legale Labanof dell’Università degli Studi di Milano, e il suo impegno quotidiano per garantire il diritto alla dignità ai cadaveri privi di identità. In occasione della presentazione del film, in collaborazione con Amnesty International, arriverà proprio Cristina Cattaneo, che racconterà la sua esperienza davanti ma, soprattutto, al di là della macchina da presa, tra impegno civile e personale.

«Quest’edizione rappresenta un’ulteriore fase di crescita di un Festival cinematografico che si sta affermando a livello internazionale», ha spiegato Roberto Pomari, presidente del festival. «È il risultato di uno sforzo corale del team organizzativo guidato da Antonio Prata, con l’irrinunciabile sostegno degli enti pubblici e dei nostri partner senza il cui contributo la manifestazione non avrebbe mai potuto raggiungere l’attuale livello di maturità».

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