CANTONELa vera Politica comincia dalle finanze

Le finanze sane sono la base della politica. In 3 anni il cantone ha accumulato 600 milioni di nuovi debiti, e quest’anno è previsto un ulteriore deficit di quasi 130 milioni di franchi. Una situazione insostenibile che va sanata riducendo le spese. Questo deve essere il primo obiettivo del prossimo Consiglio di Stato. Per farlo non è necessario operare tagli draconiani, lasciare a casa improvvisamente centinaia di dipendenti o scaricare ulteriori oneri sui comuni: basterebbe solo che la politica cominciasse ad assumersi finalmente la responsabilità di decidere.

Come primo punto vanno verificate tutte le leggi che erogano contributi e sussidi e che spesso non sono più attuali. Lo si è fatto con la legge sui sussidi di cassa malati, che permetteva a famiglie con un reddito oltre 150'000 franchi di avere questo aiuto per i figli. Risultato, 20 milioni di franchi l’anno risparmiati di colpo: soldi che fino a ieri venivano sprecati, un vero insulto a chi veramente necessita di un sostegno e a tutti i cittadini che pagano le imposte. Andiamo a verificare tutte le leggi che erogano sussidi e contributi: otterremmo notevoli risparmi senza andare a togliere nulla a chi veramente ha bisogno.

Secondariamente va fatta, al più presto, una scelta di priorità, perché non tutti i compiti dello Stato possono essere messi sullo stesso livello. La conta delle trote nei fiumi o gli studi che vengono fatti sul comportamento politico, giusto per fare un paio di esempi, sono sicuramente interessanti tuttavia bisogna porsi la domanda se attualmente sono prioritari. Non sarebbe più opportuno destinare questi mezzi alla formazione, all’orientamento professionale o alla realizzazione di opere infrastrutturali? Quello che dobbiamo fare è decidere cosa viene prima e cosa dopo, perché questo è il compito della politica: stabilire delle priorità.

I problemi del Cantone, occupazione in primis, li conosciamo tutti, e non hanno alcun colore politico: semplicemente sono quelli che i cittadini vivono ogni giorno sulla loro pelle. Alla classe politica viene chiesto di agire, e per farlo dobbiamo prima di tutto risanare le finanze cantonali. Se non si hanno conti in ordine si possono avere idee, progetti e buone intenzioni, che però resterebbero solo promesse sulla carta: e il Paese di questo non ha davvero più bisogno.