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CANTONEIl Ticino non è il servo d’Europa

06.04.15 - 15:00
Ricardo Pereira Mestre, medico e Candidato PLR al Gran Consiglio
Il Ticino non è il servo d’Europa
Ricardo Pereira Mestre, medico e Candidato PLR al Gran Consiglio

Il 27 settembre 1992 i cittadini svizzeri hanno votato e approvato il progetto AlpTransit. Il 20 febbraio 1994 il Popolo svizzero ha approvato l'iniziativa delle Alpi che prevedeva il passaggio dei mezzi pesanti dalla strada alla ferrovia. Il 27 settembre 1998 abbiamo approvato un aumento della tassa sul traffico pesante, finanziando così nel frattempo il progetto Alptransit. Insomma la volontà popolare mi sembra chiara: ridurre il traffico e togliere i camion dalla strada. Il San Gottardo rappresenta il principale asse nord-sud della Svizzera: circa il 60% dei veicoli che attraversano le Alpi svizzere transita per questa galleria. Nel 2013 hanno attraversato il San Gottardo circa 5,54 milioni di automobili e circa 840'000 autocarri (2'292 autocarri al giorno).

Decisamente troppi veicoli usano il nostro asse stradale, considerato poi che i due terzi dei veicoli e dei camion non si fermano in Ticino. Il Popolo svizzero ha votato in più occasioni pensando ai propri figli e alla volontà di tutelare l’ambiente, riducendo il traffico. In Ticino, più che in altri cantoni, viviamo le conseguenze dirette del traffico e dell’inquinamento e tutto ciò che viene in mente al Consiglio federale è il raddoppio del Gottardo e l’aumento delle corsie autostradali nel sottoceneri. Eppure con Alptransit ci hanno promesso di aumentare la capacità annuale di trasporto merci su rotaia dagli attuali 20 milioni a circa 50 milioni di tonnellate, che è più che sufficiente per i bisogni dell’economia. Inoltre, anche il trasporto di persone sarà avvantaggiato, grazie all’alta velocità che potrà raggiungere i 250 Km/h, si potrà fare Lugano-Zurigo in 120 minuti. Quest’anno al salone dell’auto di Ginevra abbiamo visto come i sistemi informatici dei nuovi veicoli possono praticamente garantire che un'automobile non esca di corsia o mantenga le distanze corrette. Si può tranquillamente affermare che tra un decennio con questi veicoli i frontali non succederanno più.

Se proviamo ad immaginare il Ticino del 2030 (quando si prevede che sia concluso il risanamento del San Gottardo con la seconda canna), probabilmente avremo dei treni veloci e delle auto più efficienti e sicure. Dall’incidente grave del 2001, il dosaggio a contagocce dei mezzi pesanti, ha permesso di ridurre da 50 a una media di 9 incidenti all’anno. Solo grazie alla tecnologia automobilistica e alla riduzione dei transiti favorita da una ferrovia più performante e concorrenziale, potremo ridurre realmente i rischi. Chi viene in vacanza in Ticino lo fa per le nostre bellezze naturali che però ora sono in pericolo a causa del traffico e inquinamento. Il turismo ticinese non cambierà, solo che i turisti arriveranno più volentieri in treno. Perché pagare di più? Optando per la variante con doppio tunnel si stima un costo fino a 2’788 Mio di CHF senza costi di manutenzione, se si calcolano anche quelli la cifra del raddoppio diventa 3 miliardi più cara della soluzione con moderni treni navetta in cui si pagherebbe “solo” 1’237 Mio di CHF. Come medico sono sempre più preoccupato per il territorio e per i suoi cittadini, la cui salute è sempre più in pericolo. Dobbiamo continuare con una politica rispettosa dell’ambiente puntando a una drastica riduzione del traffico.

I soldi spesi per il raddoppio potrebbero infatti essere meglio utilizzati per progetti in favore della mobilità sostenibile, dei mezzi pubblici o per migliorare le nostre strade. Il raddoppio serve solo a chi, diretto in Europa, vuole passare facilmente da noi, inquinando, causando traffico, e spesso ahimè anche incidenti. Non svendiamo il nostro territorio facendo un’opera gigantesca in cui pagheremo solo noi e che sarà a favore chiaramente di altri. Io ho ben in chiaro che tipo di Ticino voglio lasciare a mio figlio e voi?

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