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CHIASSOUna mostra racconta le opere del ticinese Sergio Morello

21.10.15 - 14:00
Giovedì 22 ottobre l’inaugurazione allo Spazio Officina a Chiasso
“Pittura-musica ambientale precaria”, intervento ambientale, 1980, Aula Magna del Ginnasio di Morbio Inferiore Archivio Sergio Morello, Chiasso
Una mostra racconta le opere del ticinese Sergio Morello
Giovedì 22 ottobre l’inaugurazione allo Spazio Officina a Chiasso

CHIASSO - Si inaugura domani, giovedì 22 ottobre alle 18.30, presso lo Spazio Officina, la mostra “Sergio Morello (1937). Trasformazioni e tensioni tra pittura e performance” a cura di Dalmazio Ambrosioni e Nicoletta Ossanna Cavadini.

All’inaugurazione saranno presenti l’artista stesso, Patrizia Pintus, Capo Dicastero Cultura di Chiasso e Antonio d’Avossa, docente di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Si tratta di un’antologica che racconta più di cinquant’anni di attività creativa caratterizzati da una continua ricerca sul senso dell’arte e sulla materia.

L’allestimento, suddiviso in sezioni, mette in evidenza le continue trasformazioni, tensioni ed elaborazioni critiche operate negli anni da Sergio Morello: si partirà dai primi esiti all’Accademia di Brera con pennellate continue e colori chiari e cristallini, per arrivare successivmente alle denunce, in pieno Sessantotto, attraverso l’arte “sociale” e l’impegno politico, per arrivare all’analisi del linguaggio della “pittura analitica” dove il colore, con le sue varie pigmentazioni cromatiche, diventa protagonista.

Il percorso prosegue con la Land Art, di cui Morello è uno dei massimi esponenti in Ticino, e con la serie delle “tavole concave e convesse” che si incurvano e acquisiscono una dimensione spaziale, con i “ritagli”, dove opere ritagliate sono esposte con la loro tavola di partenza, e le “cuciture e ricuciture” degli anni Duemila su tavole in legno con pennellate eseguite di getto e tagli visibili ricuciti, per arrivare infine ai lavori più recenti del 2015, con l’espressione di una ricerca innovativa.

Nella fase attuale Sergio Morello si interessa alla cosiddetta “percezione dell’invisibilità”: una pennellata che si arricchisce di trasparenze, sottili cromie e un tangibile filo della continuità (visibile però solamente quando ci si avvicina).

L’antologica si chiude così con l’opera “Tenere”, del 2015.

La mostra è inoltre arricchita anche da un assemblaggio di immagini e filmati (interviste e servizi dedicati a Morello) che scandiscono i momenti salienti del suo percorso artistico.

Il percorso della Land Art intrapreso dall’artista tra la fine degli anni Settanta e i primi Novanta sarà documentato tramite schizzi, disegni e foto degli interventi di arte ambientale realizzati in Ticino.

In totale la mostra presenta oltre un centinaio di realizzazioni, compresi acquerelli, litografie, schizzi, disegni preparatori, grafiche e incisioni, e riunisce le opere dell’artista presenti nelle Collezioni d’Arte dei musei comunali e cantonali del Ticino, nelle Collezioni private di Carlo Medici e di Matteo Quadranti.

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