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CinemaSilvio Soldini, l'amore al tempo della crisi: tradimenti, passioni e amori folli

05.05.10 - 08:35
Esce nelle sale cinematografiche il nuovo film di Silvio Soldini "Cosa voglio di più". A colloquio con il regista che ci parla di tradimenti, passioni amorose e delle scene di sesso
Philippe Antonello
Silvio Soldini, l'amore al tempo della crisi: tradimenti, passioni e amori folli
Esce nelle sale cinematografiche il nuovo film di Silvio Soldini "Cosa voglio di più". A colloquio con il regista che ci parla di tradimenti, passioni amorose e delle scene di sesso

LUGANO - Non è la prima volta che in un film si parla di tradimenti e di passioni amorose. Ma vederli descritti in maniera così precisa, e con crudo realismo non è cosa comune. C'è riuscito Silvio Soldini, quello di "Pane e Tulipani", "Agata e la tempesta"  e "Giorni e Nuvole". Il film "Cosa voglio di più", prodotto da Lumière&Co, Vega Film ed RSI,  arriva venerdì nelle sale cinematografiche della Svizzera italiana, dopo un assaggio, in anteprima, ieri sera al Cinestar di Lugano.

Soldini questa volta racconta  la storia di Anna, interpretata da Alba Rohrwacher, fidanzata con il buon Alessio (Giuseppe Battiston) ma che si lascia travolgere dalla passione clandestina per Domenico (Pierfrancesco Favino), con il quale scopre il piacere di sentirsi ancora viva e abbandonarsi totalmente all'irrazionalità dei sentimenti. Seguono incontri clandestini, litigate al cellulare, bugie, carezze soffocate dallo scadere della pausa pranzo, il sesso consumato in una stanza di un motel a ore.

Le statistiche  parlano chiaro: tradisce una persona su quattro.
"Mi sembra basso. Io direi almeno tre persone su quattro. È umano tradire. La fedeltà esiste proprio perchè esiste il tradimento".

Ed è proprio per questo motivo che ha deciso di affrontare il tradimento e la passione amorosa?
"L'idea del film è nata dall'emozione che mi ha trasmesso il pubblico dopo aver visto il mio precedente film, "Giorni e Nuvole". Lo spettatore si sentiva molto vicino a quei personaggi, proprio perchè raccontavo esperienze reali che appartengono al vissuto quotidiano. Mi sono deciso a scrivere la sceneggiatura dopo aver ascoltato il racconto di una mia amica impiegata. La sua storia di tradimento mi aveva molto colpito, e partendo da lei ho sviluppato il personaggio di Anna, che ho poi affidato ad Alba Rohrwacher".

Dal film sembra che in un tradimento, quella che è destinata a soffrire di più sia proprio la donna.
"No, soffre tanto anche l'uomo. Sicuramente le donne sono più capaci, in determinati momenti, di seguire i propri sentimenti senza perdersi piu di tanto in troppe riflessioni".

Dopo un'ora di film, lo spettatore si rende conto quanto sia complicato e stressante portare aventi un tradimento.
"Ci sono persone capaci di vivere il tradimento, altre no. A me è successo di viverlo, ma non sarei capace a mantenere in piedi il castello di menzogne".

Che fosse un bravo scrittore di anime femminili, lo si sapeva già, ma che arrivasse a scrivere il tradimento in un'ottica femminile non è da tutti.
"Non ho mai avuto difficoltà a raccontare personaggi femminili. Con loro non mi sono mai sentito su un terreno minato. I miei film li scrivo sempre con una donna, Doriana Leondeff, ed è un aspetto importante perchè parlando di uomini e di donne è giusto che ci sia un confronto anche nella scrittura tra un uomo e una donna".

Il titolo "Cosa voglio di più" sembra voler evidenziare quel sentimento di insoddisfazione generale che caratterizza l'individuo.
"Non so se volevo sottolineare proprio questo aspetto. Di certo è una domanda retorica che uno si fa proprio per convincersi che gli va bene quello che ha. È una domanda che molti dovrebbero porsi, ma non credo che in tanti lo facciano, altrimenti non saremmo nella situazione in cui siamo sia a livello politico che sociale. Tutto sommato credo che alla fine, la gente cerca di accontentarsi".

Le scene di sesso tra Anna (Alba Rohrwacher) e Domenico (Pierfrancesco Favino) sono state definite le scene di sesso più belle degli ultimi anni. Come ci è riuscito?
"Trattando il sesso in modo molto naturale. Sia come sguardo sui loro corpi, sia nel modo come lo abbiamo affrontato. È frutto di una serie di prove, ma sono state riprese in un colpo solo, senza mai fermarsi".

Ci sono stati momenti imbarazzanti?
"Sicuramente all'inizio, poi l'imbarazzo è svanito. I due attori sono stati abili nel fare cadere tutti i muri che ci potevano essere tra di loro e nei miei confronti".

Riesce a passare con disinvoltura dalla commedia al dramma. Per lei la vita è più riso o pianto?
"Un po' di tutte e due. Dipende da come si riesce a guardare la vita. Può arrivare qualcosa  di tremendo e viverla come un tragedia, oppure si può avere uno sguardo più leggero e in quel caso si vive molto meglio. I personaggi del film vivono questo tradimento e scoprono di essere in vita. Sentono la vita scorrere dentro di loro come non era mai accaduto prima".

Quindi tutto sommato ne vale la pena?
"Qualsiasi cosa che ti appassiona e ti fa sentire attraversato dalla vita, vale la pena di essere vissuta".

Sal Feo

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