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CANTONEMarx, pistoleri e brigatisti non pentiti, in aula il Preventivo stimola la fantasia

28.01.14 - 16:45
Non è ancora terminato il dibattito sul Preventivo. In aula scontro tra il "Triciclo" e l'opposizione UDC e di centro-sinistra
Foto d'archivio (Keystone)
Marx, pistoleri e brigatisti non pentiti, in aula il Preventivo stimola la fantasia
Non è ancora terminato il dibattito sul Preventivo. In aula scontro tra il "Triciclo" e l'opposizione UDC e di centro-sinistra

BELLINZONA – La seconda giornata di dibattito parlamentare è stata aperta poco dopo le 14.00 dal deputato del PLRT Walter Gianora, che ha letto il documento preparato dal collega deputato Solcà, vista la sua assenza dell’ultimo momento.

Gianora ha ammesso che la responsabilità di questa situazione è da condividere tra tutte le forze politiche e, riferendosi in particolare al Partito Socialista, che ha indetto il referendum contro il taglio ai sussidi sui premi delle casse malati, ha chiesto a tutte le forze politiche di lasciare da parte le divisioni e le posizioni ideologiche e di compiere un gesto di responsabilità in favore del risanamento delle finanze cantonali.

Walter Gianora non ha mancato di criticare il Governo cantonale, in particolare nell'atteggiamento riservato nei confronti dei Comuni, informati sulle misure di risparmio ormai a fatto compiuto.

Il deputato ha lodato il ruolo del PLR che ha tesso le fila, "con senso di responsabilità", affinché si trovasse una posizione condivisa tra le forze di governo.

Il PLR porta l'adesione al rapporto di maggioranza.

Lega dei Ticinesi - Michele Guerra, deputato della Lega, ha voluto essere breve e ha preferito non dilungarsi in un intervento che avrebbe potuto risultare "tedioso": "Su questo preventivo si è già detto fin troppo", ha commentato il deputato. Il gruppo parlamentare della Lega aderisce al rapporto di maggioranza: "Questa via rappresenta l'interesse dei Ticinesi, del risanamento, per il bene del Ticino, ma non basta per tirare un sospiro di sollievo". Guerra ha parlato di una frana che sta travolgendo il Ticino e ha chiesto a tutto l'emiciclo di aprire un periodo di collaborazione per superare la crisi. Tra le misure da prendere ha citato l'amnistia fiscale, sulla quale saranno gli elettori ticinesi ad esprimersi. Guerra ha poi respinto le accuse dei detrattori del suo movimento che hanno definito "schizofrenica" la Lega. Il Sì al rapporto di maggioranza è "forte e convinto".

PPD - Fiorenzo Dadò ha annunciato l'appoggio al rapporto di maggioranza di Christian Vitta (PLR). Un sì a denti stretti quello del Partito Popolare Democratico, che appoggia la protesta dei Comuni chiamati alla cassa per tamponare il deficit. "Dal 2010 a oggi abbiamo avuto un aumento di 79 milioni di franchi per le spese del personale" ha detto Dadò. Anche le spese per l'assistenza preoccupano il gruppo del PPD, aumentate del 27%. "Questo è il risultato di una politica economica baldanzosa" ha osservato in aula il deputato sopracenerino. "Non si risolve adesso il problema delle finanze cantonali facendo le multe con i radar, a chi non ha le cinture allacciate o chi, adesso, non ha i fari accesi" ha polemizzato Dadò, che si mette a difesa di quei ticinesi che ogni giorno devono andare a lavorare e fanno già fatica ad arrivare a fine mese. Dadò si è detto preoccupato della decadenza di cui soffre la società (ha ricordato, per esempio, l’invito al Festival di Locarno di un terrorista non pentito), che non risparmia il Ticino e della disaffezione nei confronti della vita pubblica per il bene comunitario.

PS - Saverio Lurati ha criticato la politica economica del cantone e delle forze di centro-destra: "Una politica medievale che protegge i baroni e affama i più poveri". "I globalisti non risiedono mica in Val Maggia o in Valle di Blenio" ha commentato Lurati, chiedendo una più corretta perequazione intercomunale e intercantonale per "consentire alle Valli una prospettiva di sviluppo sul medio-termine". "Il moltiplicatore cantonale per le persone giuridiche sarebbe una misura parziale per affrontare questo problema" ha aggiunto il presidente del PS.

Saverio Lurati si oppone anche ai tagli che vanno a colpire i lavoratori dipendenti. "L'economia privata non aspetta che l'esempio dello Stato per smantellare i diritti" ha osservato Lurati, ricordando dei livelli salariali ticinesi, in ritardo rispetto al resto della Svizzera. Lurati ha poi dedicato parole alla condizione degli artigiani ticinesi: "Un tessuto che può assicurare occupazione e redditi dignitosi" ha continuato Lurati, che affronta il tema della politica salariale nell'economia di questo cantone. A tal proposito il presidente del PS ticinese ritiene importanti ed efficaci misure atte a invertire questa tendenza al ribasso. Il presidente del Partito del Partito Socialista ha annunciato di aderire al rapporto di minoranza e in fase finale di astenersi il preventivo.

Verdi - Sergio Savoia apre con una metafora: lo stallo alla messicana consistente nel confronto di tre partecipanti reciprocamente ostili (i tre partiti di Governo). Il secondo che spara ha un vantaggio tattico, ma la sfida di solito termina con la morte di tutti e tre i contendenti. Dopo l'ironia per descrivere la situazione dei tre partiti di centro-destra di governo del cosiddetto triciclo (PLR-PPD-Lega), Savoia ha presentato un’analisi della situazione economico e sociale ticinese: "Abbiamo una diminuzione di salari stabili e a lungo termine, un aumento della precarizzazione e dei frontalieri, un'entrata massiccia di aziende estere con maestranze importate a prezzi italiani. La gente lavora come prima, ma guadagna meno. Esportiamo ricchezza, e il più PIL per tutti è un’illusione. La libera circolazione ha aumentato il PIL perché è aumentata la immigrazione. Il benessere non è andato a tutti. Gli svizzeri guadagnano di meno e chi si è arricchito è colui che ha più possibilità di sottrarsi al fisco e lo Stato quindi incassa meno soldi. Savoia ha poi citato due dati: aumento del 5,2% dei frontalieri all'anno negli ultimi anni, (“si va verso i 100 mila frontalieri” ha detto Savoia) e + 63% dei padroncini in un anno  (200mila giornate di lavoro perse per un valore di 18 milioni di franchi). “Tutto questo porta a un impoverimento generale della popolazione ticinese, con una riduzione della rete sociale, con una situazione di perdita strutturale del gettito, una diminuzione strutturale dei servizi di assistenza. Il tutto sullo sfondo della menzogna che la libera circolazione ci rende più ricchi. Basta con l'economia di frontiera: se non modifichiamo questa struttura nulla possiamo fare da qui”.

UDC - Sergio Pinoja ha annunciato che il gruppo parlamentare UDC non voterà il preventivo. Il presidente dell'UDC ha parlato di momento economico difficile per l'economia ticinese: “l'aumento della disoccupazione non si arresta, soprattutto quella giovanile, che in Ticino supera l'11%”. L'economia sembra che tiri, con export, edilizia e turismo che tirano, ma la disoccupazione va male, così come il terziario e i conti e le finanze dello Stato”. "Non tutto va bene" - ha continuato Pinoja - "in questo difficile momento è difficile andare a toccare i contributi, visto che tante famiglie sono in difficoltà a causa dei padroncini e dei frontalieri" e ha criticato la costruzione dei tagli ai sussidi di cassa malati decisa e votata dal Parlamento. Pinoja ha rimproverato le forze di governo di non avere messo in campo misure incisive e concrete per migliorare le finanze pubbliche.

MPS - PC - "Proletari di tutti i paesi unitevi, il capitalismo non cade da solo, bisogna abbatterlo". Sono questi gli slogan dell’internazionale comunista di Carlo Marx citati in aula dal deputato della sinistra radicale MPS-PC Matteo Pronzini, che denuncia un aumento delle disparità tra ricchi e poveri nella società ticinese. Il deputato, contrario al Preventivo, ha annunciato battaglia contro le scelte economiche del centro-destra che "rafforzano la logica dove il debito diventa un diavolo da combattere e bisogna tagliare la spesa". "Un preventivo d'attacco nei confronti dei salariati" ha detto Pronzini, che non manca di punzecchiare la Lega: "Un partito di destra che difende gli interessi del padronato". Pronzini rimprovera il Governo di non aver inserito nel documento di programmazione economica e finanziaria misure contro il dumping salariale e contro la disoccupazione giovanile e di non difendere la legge sul lavoro e la tutela dei lavoratori. Pronzini individua nei datori di lavoro e non nei frontalieri la colpa di questa situazione di tensione e di precarizzazione sociale di cui soffre il Ticino.

Indipendenti - Sergio Morisoli, deputato indipendente, ha osservato che il Preventivo da qualche anno è "un po' il figlio di nessuno", di cui nessuno, né il Governo, né i Partiti si prendono la responsabilità di questa situazione. "Questo preventivo non tiene conto di quello che succede al di fuori di questo palazzo" ha detto Morisoli. "La ricchezza circola a una velocità impressionante: non è più lo Stato che può decidere quanto tassarla. Ma è la ricchezza che decide dove andarsi a fare tassare". Poi Morisoli parla di quei cittadini che lui definisce “dimenticati dallo Stato, che non ricevono sussidi, non vanno a manifestare in piazza, hanno abitazioni che non possono abbandonare e vanno a lavorare ogni giorno, oppure quegli imprenditori che fanno sacrifici per non licenziare”.

Il deputato Luca Pagani (PPD), a titolo personale, è intervenuto, quale secondo vice-presidente, per esprimere il suo dissenso nei confronti del Governo che ha deciso il ribaltamento di oneri di 25 milioni ai Comuni in misura permanente e definitiva. Comuni che vengono aggravati per costi dell'assistenza (contributo sale dal 20 al 25%), alla cura degli anziani e che porta ad un aumento medio di moltiplicatore del 5%. “I Comuni non avranno scelta: o tagliare gli aiuti di assistenza o aumentare il peso fiscale”.

Dopo il sindaco di Balerna, è intervenuto il deputato PPD Franco Denti, che ha parlato di "brutto teatrino" a cui si è assistito in questa discussione parlamentare. "Questo governo non ha portato nessuna misura di risparmio e per affrontare il problema della disoccupazione. Gli spin doctor ci parlano di ripresa, ma stiamo andando verso la repressione". Franco Denti ha criticato il Cantone sulla misura del taglio ai sussidi di cassa malati e Laura Sadis, componente del Cda della BNS, che non avrebbe avvertito il Governo del mancato riversamento di 28 milioni di franchi messi a preventivo”.

Paolo Beltraminelli - presidente del Consiglio di Stato - ha invitato il parlamento a dare delle indicazioni al Governo:  “Pur rispettando il gioco delle parti – ha detto – il Consiglio di Stato farà una sintesi”. "Abbiamo fatto un grande sforzo nell'ambito di questo preventivo e prendiamo atto che alcune misure strutturali non sono state accettate in sede di Commissione e tramutate in provvisorie” ha continuato il presidente che ha annunciato il proseguimento di una politica che porterà a delle decisioni anche impopolari e sulle quali dovranno confrontarsi tutte le forze politiche del Parlamento”.

Il direttore del DFE Laura Sadis, intervenuta dopo il suo collega Beltraminelli, ha voluto fare una premessa: "Dopo il quadriennio 2008-2011 il Cantone ha riportato in equilibrio strutturale i conti, dal 2012 siamo di nuovo chiamati ad intervenire per porre rimedio al deficit". Il direttore ha illustrato i motivi che hanno portato a questo deficit di bilancio partendo dalla sofferenza del settore bancario al quale mancano all'appello più di 80 milioni di franchi, mentre dalla BNS mancano 28 milioni (anni addietro erano circa una settantina di milioni). Mancano quindi importanti voci di entrata. Ma c’è di più. Sadis ha ricordato che dalla Confederazione sono giunti oneri di spesa importanti. Il ministro ha citato il finanziamento delle cliniche private nel 2013. Inoltre vi è anche il capitolo di risanamento della Cassa pensione, “che costa 142 milioni di franchi”. "Una situazione riconducibile a fattori esogeni e a noi non imputabili. E' questa la situazione che dobbiamo affrontare tutti quanti". Sadis ha dichiarato che il Governo non vuole aumentare le tasse: "Non deve essere la via di uscita di comodo".  "Non è continuando a sostituire misure strutturali con misure provvisorie che si fanno passi avanti" ha continuato il ministro, aggiungendo che “le polemiche non aiutano a risolvere i problemi”. Sadis ha parlato di senso di responsabilità nell'affrontare il lavoro di risanamento dei conti pubblici. Per quanto riguarda la polemica e le critiche originate dalla mancata distribuzione dei dividendi dalla BNS che il Governo aveva già invece registrato quale voce di entrata, Laura Sadis si è difesa, ricordando che la BNS è una società quotata in borsa e sottostà a delle regole per quanto riguarda le comunicazioni. Inoltre, come aveva già spiegato, il Cantone è legato a una convenzione con la BNS e quindi Sadis e il Governo ha operato nel rispetto delle regole.

Dal 2011 le uscite sono aumentate di oltre 200 milioni a fronte di un leggero aumento dei ricavi e il Governo ha fatto tutto il suo possibile per costituire un tassello concreto per il risanamento dei conti con misure sostenibili. Il ministro delle finanze e dell’economia ha chiesto alle forze parlamentari di trovare un’unità d’intenti e di collaborazione per decidere su importanti decisioni strutturali per affrontare il mondo economico che cambia, a partire dal settore bancario. Sadis ha ringraziato PLRT-PPD-Lega dei Ticinesi di aver sottoscritto il rapporto di maggioranza e di “essersi così sporcati le mani”.

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