«Gli over 50 prime vittime della libera circolazione»

Secondo l’Organizzazione TiSin gli accordi con l'Ue hanno emarginato i lavoratori residenti “anziani”
LUGANO - L’accordo sulla libera circolazione? Ha generato «effetti marcatamente negativi per il tessuto lavorativo locale». A dirlo è l’Organizzazione per il Lavoro in Ticino (TiSin) che prende posizione sul tema in votazione il prossimo 27 settembre. «È indubbio - si legge in un comunicato stampa firmato da Sabrina Aldi e Nando Ceruso - che l’immissione indiscriminata (incontrollata e incontrollabile) di manodopera estera nel mercato del lavoro locale abbia agevolato l’evoluzione del dumping sociale a salariale».
L'emarginazione grigia - A farne in primo luogo le spese, secondo TiSin, sarebbero i più in là con gli anni: «Gli over 50/55 che fanno parte del tessuto lavorativo locale, a prescindere dalla nazionalità ma comunque bene inseriti nel tessuto sociale e lavorativo del Paese, vengono emarginati in modo disinvolto dal mondo del lavoro, per essere sostituiti da manodopera estera facilmente assoggettabile a contratti lavorativi da fame, inaccettabili per i lavoratori e le lavoratrici che devono far fronte alle esigenze economiche e famigliari determinate dal costo della vita locale».
L’Organizzazione afferma anche di essere pronta a sostenere «ogni iniziativa tesa a regolare e limitare i flussi incontrollati di manodopera di provenienza estera che hanno finito per scardinare le regole sociali, contrattuali e lavorative vigenti a livello cantonale e nazionale».




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