Lo chiede il gruppo MPS-Pop-Indipendenti: «Si è proceduto senza lo straccio di un concorso». Interrogativi sul bando annullato e i requisiti svaniti
BELLINZONA - La nomina della direttrice aggiunta della Divisione della Giustizia, annunciata la scorsa settimana, ha fatto sgranare gli occhi al gruppo MPS-Pop-Indipendenti. Che, in un’interpellanza inoltrata stamani, chiede se per il Governo «vale tutto meno che il rispetto delle regole?».
Sogno di un concorso di mezza estate - L’atto parlamentare ricorda che esattamente un anno fa, per lo stesso ruolo, era stato pubblicato sul Foglio ufficiale (no.10 del 1. febbraio 2019) un concorso nel quale, tra i vari requisiti, figurava una «formazione accademica completa (master o licenza) in diritto in un’università svizzera», nonché il brevetto di avvocato. In seguito, «il 9 luglio 2019 - rivela l’interpellanza - una comunicazione interna emanata dall’Aera della gestione amministrativa annunciava, improvvisamente, che il “Concorso N. 24/19 del 01.02.2019 quale Aggiunto/a alla direttrice (80%-100%) presso la Direzione della Divisione della giustizia è stato annullato».
Cambiano i requisiti - Il «non rispetto delle regole», secondo il gruppo MPS-Pop-Indipendenti, sarebbe ora duplice: da un lato, si chiede al Governo, sulla base di quali motivi è stato annullato il concorso». Dall’altro, come ha potuto lo stesso procedere «alla nomina in assenza di uno straccio di concorso?». L’interpellanza non manca infine di sottolineare che uno dei requisiti allora necessari per svolgere il ruolo di direttrice aggiunta alla Giustizia, «la formazione accademica completa in diritto» e il «brevetto di avvocato» non sono stati rispettati. La neo-direttrice aggiunta Monica Bucci, attuale capoarea amministrativa della Sezione risorse umane del Dfe, è laureata in psicologia del lavoro, con master post-laurea in risorse umane.
Le domande al Consiglio di Stato:
1. Sulla base di quali motivazioni è stato annullato il Concorso N. 24/19 del 01.02.2019 quale Aggiunto/a alla direttrice (80%-100%) presso la Direzione della Divisione della giustizia”?
2. Chi ha deciso l’annullamento del Concorso?
3. Quanti candidati/e si sono presentati/e al concorso? Quanti/e di loro rispondevano ai criteri fissati nel bando di concorso? Più precisamente, quanti/e tra i concorrenti potevano vantare una “Formazione accademica completa (master o licenza) in diritto conseguita in un’università svizzera” e un “Brevetto di avvocato”?
4. Come ha potuto il Consiglio di Stato procedere alla nomina della signora Monica Bucci in assenza di uno straccio di concorso?
5. Perché è stata nominata la signora Monica Bucci assolutamente sprovvista dei criteri fondamentali richiesti dal concorso del 1.2.2019? La posizione, aggiunto/a alla direttrice, è infatti esattamente la stessa prevista nel concorso citato.
6. Come potrà una persona a beneficio di una laurea in psicologia del lavoro, con master post-laurea in risorse umane, “organizzare e coordinare l’attività del servizio giuridico della Divisione” o anche “dirigere e/o coordinare progetti di competenza della Divisione”? Non crede il Consiglio di Stato che la mancanza delle competenze, pertanto chiaramente richieste nel bando di concorso, impediscano di raggiungere tali obiettivi?
7. Corrisponde al vero che la signora Monica Bucci era la figura designata a gestire “la procedura di selezione [che] prevede che il/la candidato/a venga sottoposto/a ad un assessment individuale”, così come previsto dal bando di concorso citato?
8. È normale, giustificabile agli occhi del Consiglio di Stato che una persona addetta alla procedura di selezione di canditati/e per una determinata posizione, scavalchi questi candidati senza neppure avere i requisiti fondamentali richiesti, grazie a un annullamento della procedura in questione?
9. Non pensa il governo di avviare una verifica interna che porti alla luce tutte le responsabilità del caso? In particolare sentendo le giustificazione della direttrice della Divisione della giustizia, la signora Frida Andreotti, nonché quelle del responsabile del concorso in questione, il direttore del Dipartimento delle Istituzioni Normann Gobbi?
10. La questione del potenziamento dei servizi della Divisione della giustizia è un tema centrale nelle discussioni politiche. Pensiamo solo al rafforzamento della lotta ai “fallimenti a scopo di lucro”, al sovraccarico del Ministero pubblico, ecc. In questo senso, il fatto di procedere all’assunzione di un/a direttore/trice aggiunto/a per la Divisione della giustizia non costituisce una misera e marginale risposta alla richiesta di aumentare in maniera decisa, tramite l’assunzione di personale qualificato (fiscalisti, economisti, giuristi, nuovi procuratori pubblici, ecc.), la lotta contro i fenomeni sopracitati? Per il Consiglio di Stato, questa assunzione costituisce una risposta a chi chiede più mezzi, quantitativi e qualitativi, per combattere, ridurre i fenomeni crescenti di criminalità finanziaria ed economica?
11. Non pensa il Consiglio di Stato che sia necessario annullare la nomina della signora Monica Bucci?
12. Il Consiglio di Stato non pensa che tra la popolazione possa venire meno la fiducia negli organi dello Stato di fronte a così lampanti atti di manipolazione dei regolamenti, delle procedure e delle leggi sulla cui osservanza lo stesso esecutivo dovrebbe vigilare?